Consiglio europeo: greggio russo, c’è l’accordo. Escamotage per l’Ungheria. Zelensky, non c’è Europa senza l’Ucraina

Il Consiglio europeo riunito a Bruxelles (Foto SIR/European Council)

Dopo aver trovato in nottata un accordo sulle sanzioni e il blocco al petrolio russo (con un escamotage che rassicura l’Ungheria di Orban), oggi il Consiglio europeo prosegue i lavori a Bruxelles su energia, sicurezza e crisi alimentare. I 27 capi di Stato e di Governo hanno trovato l’accordo sul sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. L’embargo al petrolio russo è stato raggiunto definendo alcune deroghe: il divieto d’importazione riguarda infatti solo il greggio che arriva via mare; escluso dal bando l’oleodotto Druzhba, che rifornisce Ungheria, Germania e Polonia. Una deroga concerne anche la Repubblica Ceca. “Il blocco permetterà di tagliare due terzi del petrolio importato dalla Russia”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha parlato invece del 90%, considerando che Germania e Polonia hanno dichiarato che rinunceranno anche al petrolio russo che arriva via tramite oleodotto. Ma occorre rilevare che il blocco sarà pienamente operativo solo a fine 2022, quando forse – si spera… – la guerra sarà terminata.
Soddisfatto Viktor Orban, il quale ha affermato che il suo Paese “è fuori” dai tagli del greggio. Come sempre accade in conclusione del summit, ogni leader rilascia dichiarazioni ad uso e consumo dei propri elettori e cittadini. Tra le decisioni assunte, anche lo stanziamento di 9 miliardi di ulteriori aiuti finanziari.
Nel documento finale riguardante l’Ucraina, si legge: “Il Consiglio europeo condanna con fermezza la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Esorta la Russia a cessare immediatamente gli attacchi indiscriminati contro i civili e le infrastrutture civili e a ritirare immediatamente e incondizionatamente tutte le sue truppe e attrezzature militari dall’intero territorio dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale”. Quindi un ulteriore affondo: “Le atrocità commesse dalle forze russe come pure la sofferenza e la distruzione inflitte sono indicibili. Il Consiglio europeo chiede alla Russia di consentire l’immediato accesso umanitario e il passaggio sicuro di tutti i civili coinvolti. Il Consiglio europeo si attende che il diritto internazionale umanitario, compresa la Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra, sia pienamente rispettato. Chiede inoltre alla Russia di permettere immediatamente il rimpatrio in condizioni di sicurezza degli ucraini portati con la forza in Russia”.

L’intervento di Zelensky (Foto SIR/European Council)

Nel corso della prima giornata del summit, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è intervenuto con un collegamento da Kiev. “La casa europea non sarà mai completa senza l’Ucraina – ha affermato – e non ci sarà una potenza europea a tutti gli effetti” senza l’ingresso del suo Paese nell’Unione europea. Ha aggiunto: “Vogliamo che l’Ucraina riceva lo status di candidato all’adesione perché abbiamo soddisfatto tutti i criteri necessari per questo status”.

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