Belgio: dichiarazione dei vescovi sui sans-papier, “fanno parte della nostra società e meritano un destino più giusto dell’oblio”

“A tutti coloro che oggi si stanno mobilitando per accogliere e accompagnare i profughi, lanciamo questo appello: non dimenticate gli irregolari. Anche gli invisibili fanno parte della nostra società e meritano un destino più giusto dell’oblio in cui sono lasciati”. Sono i vescovi del Belgio che, in una dichiarazione, riaccendono una luce sui circa 150 mila “stranieri senza documenti” che vivono in Belgio e denunciano: “fanno parte della nostra società: vanno a scuola, lavorano, sono attivi nella vita comunitaria. Eppure il Belgio li ignora. Li rimprovera di essere entrati illegalmente” e nell’attesa di un’eventuale rimpatrio, li mantiene “in condizioni di sopravvivenza e di precarietà che sfidano ogni dignità umana”. I vescovi fanno perciò appello al “rispetto degli obblighi morali e legali che il nostro Stato ha assunto in base alle norme europee sui diritti fondamentali”, a beneficio di quelle persone, ma anche della più ampia convivenza sociale. Servono misure per “spezzare il circolo vizioso” con cui lo Stato “crea sempre più persone in situazione irregolare: definire a livello europeo vie legali di immigrazione; gestire con maggiore flessibilità le richieste di regolarizzazione per motivi medici e il ricongiungimento familiare; fornire assistenza e informazioni più approfondite in occasione del rinnovo dello status di soggiorno; creare uno status di residenza per alcune categorie di stranieri (apolidi riconosciuti, chi non può essere rimpatriato)”.

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