Ambiente: Movimento Laudato Si’ e Masci, Caschetto e Badaloni in dialogo su “La grande sete”

Prosegue con un incontro sull’emergenza acqua dal titolo “La grande sete” l’impegno per la cura del creato portato avanti dal Movimento Laudato Si’. Il mese dedicato al problema dell’acqua segue la settimana Laudato Si’ che dal 22 al 29 maggio scorsi ha celebrato il settimo anniversario della storica Enciclica di Papa Francesco. Ieri sera, è stato aperto un altro capitolo fondamentale della lotta contro l’inquinamento e lo sfruttamento indiscriminato del Pianeta grazie all’incontro on line in cui Piero Badaloni, giornalista e scrittore, da sempre vicino allo scautismo, ha parlato del suo documentario “La grande sete” con un’introduzione a cura del presidente degli Adulti Scout del Masci, Massimiliano Costa.
Costa ha ricordato il senso del cammino intrapreso dal Masci insieme al Movimento: “Con la Laudato Si’ tutti noi stiamo prendendo coscienza dell’unione di fondo che accomuna tutto il Creato. Lo scautismo, sia da adulti che da giovani, ci ha sempre richiamato a vivere la dimensione del Creato nella sua globalità, non come spettatori ma pienamente partecipi della Natura. Tutti noi parte attiva del Movimento, in questa settimana ma anche in questi ultimi anni, abbiano piantato un piccolo seme di consapevolezza nella Storia. Ecco il senso di questa serata in cui Piero Badaloni, scout da sempre, ci presenterà il suo progetto sull’acqua”.
Presentando la clip tratta dal documentario “La grande sete” Piero Badaloni ha evidenziato i pericoli geo-politici legati alla scarsità delle fonti idriche, in grado di scatenare vere e proprie guerre: “Nel 2015 quando i 193 Paesi dell’Onu hanno sottoscritto l’impegno allo sviluppo sostenibile all’interno dell’Agenda 2030 c’è stato un momento di grande speranza – ha detto -. Uno dei punti affrontati riguardava la disuguaglianza della distribuzione dell’acqua. Papa Francesco, partecipando a questo dibattito, esortò i governi ad impegnarsi in concreto contro questa macro ingiustizia. L’80 per cento delle risorse idriche del mondo è sfruttato solo dal 20 per cento della popolazione, mentre la percentuale residua viene centellinata al resto del mondo”. “Si pensi che in Italia, il surriscaldamento globale aumenta il rischio inondazione al Nord e innalza le temperature medie al Sud. Nel 2040 l’Italia potrebbe entrare in stress idrico, con una richiesta superiore all’offerta”. “A 46 anni dalla prima conferenza mondiale sull’acqua finalmente l’Onu ne ha convocata un’altra nel 2023, per parlarsi in concreto e superare le promesse disattese”.

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