Papa Francesco: udienza, “onorare gli anziani è riconoscere la dignità che hanno”. No a “prevaricazione, irrisione e aggressività”

“Onore è una buona parola per inquadrare questo ambito di restituzione dell’amore che riguarda l’età anziana”. Lo ha detto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro, si è soffermato sul quarto comandamento, spiegandolo così a braccio: “Noi abbiamo ricevuto l’amore dei genitori, dei nonni e adesso noi restituiamo questo amore a loro, agli anziani, ai nonni”. “Non si tratta soltanto del proprio padre e della propria madre”, ha precisato Francesco: “Si tratta della generazione e delle generazioni che precedono, il cui congedo può anche essere lento e prolungato, creando un tempo e uno spazio di convivenza di lunga durata con le altre età della vita. In altre parole, si tratta della vecchiaia della vita”. “Noi oggi abbiamo riscoperto il termine dignità, per indicare il valore del rispetto e della cura della vita di chiunque”, ha sottolineato il Papa: “Dignità equivale sostanzialmente all’onore”. “Onorare il padre e la madre, onorare gli anziani è riconoscere la dignità che hanno”, ha proseguito a braccio: “Pensiamo bene a questa bella declinazione dell’amore che è l’onore. La cura stessa del malato, il sostegno di chi non è autosufficiente, la garanzia del sostentamento, possono mancare di onore. L’onore viene a mancare quando l’eccesso di confidenza, invece di declinarsi come delicatezza e affetto, tenerezza e rispetto, si trasforma in ruvidezza e prevaricazione. Quando la debolezza è rimproverata, e addirittura punita, come fosse una colpa. Quando lo smarrimento e la confusione diventano un varco per l’irrisione e l’aggressività. Può accadere persino fra le pareti domestiche, nelle case di cura, come anche negli uffici o negli spazi aperti della città”.

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