Funerali vittime Ischia: mons. Pascarella (vescovo), “la fede non toglie il dolore, che la morte porta con sé, fonda la nostra speranza”

(Foto: ANSA/SIR)

Un “mare di dolore” di fronte al quale “è difficile pronunciare parole che esprimano e leniscano la loro sofferenza in questo momento”: così il vescovo di Pozzuoli e Ischia, mons. Gennaro Pascarella, ha descritto lo stato d’animo dei familiari delle vittime dell’alluvione a Ischia, durante i funerali dei fidanzati Eleonora Sirabella e Salvatore Impagliazzo, celebrati oggi nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie a Lacco Ameno. “In questo evento drammatico, che tutti ci ha scossi e che, in particolare, ha aperto in loro ferite profonde e ha provocato domande anche rivolte a Dio, le nostre parole rischiano di diventare vuote, inopportune – ha osservato il presule -. Cercherò di lasciare spazio alla Parola di Dio sui cui si fonda la nostra speranza. La nostra presenza qui nella chiesa è per pregare. Ci fidiamo delle promesse di Gesù. Egli agli apostoli, preoccupati perché aveva detto loro che doveva andare via, ha promesso: ‘Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io’ (Gv 14, 1-3). Quale è la casa del Padre? Il paradiso! Siamo qui per chiedere per la nostra sorella Eleonora e il nostro fratello Salvatore il paradiso. Essi non hanno più bisogno di cose, solo di preghiere. Ed è nella preghiera, soprattutto nell’Eucarestia, che possiamo continuare la comunione con loro”. Di qui l’invito: “Con le lacrime agli occhi, con il cuore ferito, vogliamo rinnovare la nostra fede: credo la vita eterna, credo la comunione dei santi, aspetto la risurrezione dei morti. La fede non toglie il dolore, che la morte porta con sé, fonda la nostra speranza: un giorno potremo riabbracciare le persone che abbiamo amato e ci hanno amato”. Mons. Pascarella ha quindi ricordato: “Il papà di Eleonora con accanto la moglie, che ho incontrato nella chiesa dove erano deposte le salme dei morti ritrovati, si è avvicinato e mi ha detto: ‘Ora sono sposi per sempre?’. Eleonora e Salvatore dovevano sposarsi! Mi sono venute in mente le parole di un libro della Bibbia: ‘… forte come la morte è l’amore, … le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo’ (Ct 8, 6-7)”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori