Islanda: mons. Tencer (vescovo Reykjavík), “fare del proprio meglio perché noi stessi possiamo essere la gloria della Chiesa”

“Il cristianesimo sta diventando una professione rischiosa più che mai. Invece dell’usanza degli uomini più ricchi di avere i loro nomi incisi sui banchi d’onore nelle chiese, ora si vuole cancellare il proprio nome dai registri della Chiesa. E noi possiamo solo dire: è colpa mia, Signore, abbi pietà di noi!”: è un passo della lettera pastorale dell’avvento che il vescovo di Reykjavík, mons. David Tencer, ha scritto ai fedeli ed è stata diffusa oggi sui social anche in inglese. Contrirsi non è l’unica cosa da fare, continua il vescovo, ricordando Francesco d’Assisi, che riparò la chiesa di San Damiano, per poi capire “che c’era qualcosa di più importante, la chiesa universale che doveva essere riparata” e che “prima doveva rinnovare se stesso”. E in quella vicenda, il vescovo vede il messaggio per l’oggi: perché c’è da riparare la cattedrale di Cristo Re nella capitale islandese, chiesa che compirà 100 anni nel 2029; “lo stesso si può dire della nostra diocesi, che celebrerà il suo 55° anniversario nell’ottobre 2023”; e infine “ognuno di noi, personalmente, può migliorare se stesso”. Il vescovo suggerisce di cominciare dal tetto della cattedrale, in modo che “nel centenario, la chiesa riemerga come una perla dalle profondità del mare” e sia “simbolo del rinnovamento della Chiesa in Islanda, che siamo noi”. Il vescovo invita a non “esaurire le proprie forze” nel sostegno alla ristrutturazione, ma a “fare del proprio meglio perché noi stessi possiamo essere la gloria della Chiesa”.

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