Germania: l’esperienza tedesca dei laici “commissari pastorali” nelle aggregazioni di più parrocchie

Doris Brinker, insegnante qualificata di educazione religiosa, è da un anno commissario parrocchiale nella diocesi di Osnabrück ed è responsabile di quattro parrocchie della comunità parrocchiale di Santa Barbara nel decanato di Emsland-Nord, con un totale di 6.000 membri. Poiché assume anche compiti di cura pastorale, è a tutti gli effetti a capo di una comunità ecclesiale con compiti di gestione pastorale, amministrazione, responsabilità personale: fa (quasi) tutto quello che fa un parroco. L’esperienza tedesca della unificazione parrocchiale per la carenza di sacerdoti e per i problemi della diminuzione dei fedeli e delle finanze, apre a formule di amministrazione pastorale che danno ai laici ruoli importanti. Nella diocesi di Osnabrück sono attualmente sette i parrocchiani laici che, a tempo pieno, si occupano delle aggregazioni parrocchiali: il diritto canonico consente questo passaggio se non ci sono abbastanza sacerdoti per questo compito. Un “sacerdote moderatore”, che può non vivere in loco, dovrebbe affiancare il rappresentante parrocchiale. Con l’introduzione della guida parrocchiale laicale a tempo pieno, si evitano ulteriori fusioni di parrocchie e comunità parrocchiali in unità ancora più grandi e di difficile gestione. L’équipe di Brinker comprende anche due sacerdoti e due parrocchiani: ognuno ha le sue responsabilità, ma “chi comanda deve sapere cosa sta succedendo”, dice la responsabile che redige i turni e distribuisce i compiti, per trovare un modo comunitario per lavorare. Perciò coinvolge sempre la sua équipe in tutte le decisioni pastorali, così come i membri dei comitati nelle singole parrocchie. “È un sacco di lavoro se continui a chiedere a tutti, ma ne vale la pena”, dice, e “naturalmente, i dipendenti e i comitati prendono molte decisioni da soli, ma sempre in consultazione con me”.

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