Avvento: mons. Solmi (Parma), “antidoto al narcisismo”

Tra gli antidoti al narcisismo, “uno è a chilometro zero: l’Avvento”. “Questo tempo ci insegna a pensare al plurale e a svincolarci dal narcisistico appiccicoso. Al plurale perché noi, donne e uomini, siamo al centro dell’’interesse’ di Dio, Uno e Trino, in quella che san Francesco di Sales chiamava ‘l’estasi di Dio’. La salvezza dell’umanità e della sua casa porta ad assumerne la carne, ad ‘uscire da sé’ per condividere ogni cosa”. Lo scrive il vescovo di Parma Enrico Solmi nel messaggio per l’Avvento, pubblicato come editoriale nel numero del 27 novembre di Vita Nuova (Parma Sette – Avvenire).
Avvento, spiega il presule, “significa assumere l’altro come criterio di ogni intervento, lasciare sé stessi e farse ne carico, condividendo, anche patendo, mentre insieme si cammina, cioè si fa Sinodo. Un evento e non una simulazione: il Signore di nuovo ci viene incontro, in forma reale e definitiva. Segna, nella storia nostra e della comunità, un punto finale al quale dobbiamo presentarci, non chiusi con il talento ancora infangato e inoperoso, ma con i frutti dei talenti un patrimonio – la nostra vita e la nostra vocazione – che ci hanno permesso di di ventare prossimo a tanti”.
Così, prosegue, “è stato un evento d’Avvento la veglia per le famiglie e le famiglie ferite: farsi prossimo e stare accanto nella nostra Chiesa Madre è un segno forte che impegna; così lo schivare e rifiutare il superfluo eccessivo che offende chi è al freddo e senza luce in Ucraina o patisce le restrizioni anche qui da noi”. Due scelte d’Avvento “dal borgo al mondo, due segni concreti da continuare o attuare per un Avvento modellato sulla misura del cuore di Cristo”.

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