Europa: Mattarella, “minaccia posta dalla Russia a pace e sicurezza del continente richiede da parte delle democrazie uno slancio rinnovato di unità e coesione”

“La minaccia posta dalla Russia alla pace e alla sicurezza del nostro continente richiede da parte di tutte le democrazie, in particolare di quelle europee, uno slancio rinnovato di unità e di coesione”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando a Berna i Consiglieri federali in occasione della visita di Stato nella Confederazione Svizzera.
“Oggi – ha osservato il Capo dello Stato – il panorama internazionale è gravemente condizionato e ferito dalla guerra di aggressione scatenata dalla Russia contro l’Ucraina che ci riporta alla peggior epoca degli imperialismi e dei nazionalismi e che rappresenta una lacerazione profonda di quella fitta trama di norme e di principi giuridici che hanno dato forma e sostanza al sistema multilaterale fondato sul diritto internazionale e sulla eguaglianza fra gli Stati”. “Sin dall’inizio del conflitto, Svizzera e Italia – ha ricordato Mattarella – hanno assicurato massima solidarietà nei confronti del popolo ucraino, con un impegno che ha trovato momenti significativi nella Conferenza di Lugano dello scorso maggio per la ricostruzione dell’Ucraina e nella decisione di aderire alle misure sanzionatorie definite a livello internazionale”. “Consentitemi di esprimere la convinzione che un’efficace difesa dei valori democratici e dello Stato di diritto sia una responsabilità che ricade su noi tutti, popoli del continente”, ha proseguito il presidente facendo riferimento a “quelle ‘libertà dei moderni’ giustamente esaltate da un grande pensatore svizzero, Benjamin Constant, in quanto essenza della civiltà europea”. “Le autocrazie sfidano il modello di pacifica convivenza internazionale e di convivenza democratica: è questione grave e non può essere sottovalutarla”, ha ammonito Mattarella, convinto che “sono sfide che non possono essere agevolate da incertezze e divisioni fra i popoli liberi”. Anche per questo “lo sviluppo di relazioni sempre più strette tra Berna e l’Unione europea non solo non va abbandonato ma, anzi – a nostro avviso – va coltivato con ancora maggiore convinzione”.

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