Festival Dottrina sociale: card. Grech, “passare dall’‘io’ al ‘noi’, dall’individuo alla comunità, facendo spazio alle istanze degli altri”

(Foto: Valentina Zamboni)

(da Verona) “È molto bella ed evocativa l’immagine che accompagna il progetto di questo Festival: un albero che affonda le radici nel bene comune e tre tronchi verdi che si uniscono in una perfetta sintesi dì reciprocità. Guardando il ricco fogliame sembra quasi che questo richiami due vignette di un fumetto: mi piace pensare che queste contengano le parole d’amore dell’umanità, alimentate da quel cerchio centrale che diventa linfa di tutto l’ecosistema. (…) Quelle vignette di un possibile fumetto contengono, nella rigogliosità del fogliame, un ‘di più’: sono la nostra storia, perché innestate nella vite che dà linfa”. Lo ha affermato ieri il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, nell’omelia pronunciata durante la celebrazione eucaristica che ha presieduto nel duomo di Verona al termine della XII edizione del Festival della Dottrina sociale.
Il porporato ha rilevato che “il tema di questa edizione ‘Costruire la fiducia – La passione dell’incontro’ sollecita a uno scatto ulteriore: passare dall’‘io’ al ‘noi’, cioè dall’individuo alla comunità, facendo spazio alle istanze degli altri, perché tutti radicati nell’unica vite”. Il card. Grech ha poi richiamato “la fatica del discernimento a cui la Chiesa è chiamata nel cammino sinodale, attraverso quella capacità di ascolto reciproco, attento e sincero che desidera che protagonista della storia sia la forza creatrice dello Spirito dì Dio e non i nostri progetti e le nostre idee”. “È la stessa fatica del discernimento – ha proseguito a cui il Papa fa riferimento quando invita ‘voi imprenditori, professionisti, esponenti del mondo istituzionale, della cooperazione, dell’economia e della cultura’ perché ‘ciascuno nel proprio ambito’ possa promuovere ‘una cultura dell’incontro e della fiducia, sull’esempio di don Adriano Vincenzi che, con passione, ha ideato e iniziato il cammino di questo importante Festival’”. “Affidiamoci al Signore che viene – ha concluso – perché il nostro cammino sia sempre vigilante e mai indifferente”.

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