Criminalità organizzata transnazionale: Libera, al via stamattina “Cross – La società civile nella lotta alle mafie globali dalla Convenzione di Palermo ad oggi”

Prende il via oggi a Palermo presso Noz-Nuove Officine Zisa, ad oltre vent’anni dalla Convenzione contro la criminalità organizzata transnazionale e dopo più di due anni di pandemia globale, “Cross – La società civile nella lotta alle mafie globali dalla Convenzione di Palermo ad oggi”, la due giorni di lavoro e confronto promossa da Libera con l’intento di analizzare in che modo istituzioni e organizzazioni sociali – a livello locale, nazionale e internazionale – stiano operando e quali successi abbiano ottenuto in questi decenni nella lotta a mafie e corruzione, e ripensare insieme strategie comuni, con uno sguardo sempre vigile alle sfide presenti e future.
Si parte stamattina con gli interventi di don Luigi Ciotti, presidente di Libera; Antonio Balsamo, presidente del Tribunale di Palermo; Calogero Ferrara, delegato della Procura europea Eppo; Gian Carlo Caselli (in videocollegamento), già procuratore capo di Palermo, oggi presidente onorario di Libera; Laura Gatti (in videocollegamento), Policy Officer della Commissione europea. Nel pomeriggio previsti i saluti di Lia Sava, procuratrice generale di Palermo, e di Maurizio de Lucia, procuratore capo di Palermo.
Nella due giorni sono quattro i focus entrati nel dibattito pubblico promosso da Libera, a partire dalla Convenzione di Palermo ad oggi: promozione dell’uso sociale dei beni confiscati; monitoraggio civico e anti-corruzione; contrasto a tratta e traffici e diritto alla verità per le vittime delle mafie. L’intento generale è quindi “rimarcare non solo l’importanza della cooperazione istituzionale, giudiziaria e delle forze di polizia dei singoli Stati, ma soprattutto l’urgenza di un rinnovato coinvolgimento della cittadinanza e del mondo del sociale nel contrasto alle mafie e corruzione e di conseguenza nell’affermazione di diritti e opportunità, anche per le tante fasce di popolazione, che in Italia e nel resto del mondo, subiscono gli effetti diretti ed indiretti della violenza criminale sui propri territori”, chiarisce una nota.
In occasione della iniziativa Libera presenta una fotografia degli traffici illegali maggiormente diffusi a livello globale.
Come riporta l’Indice globale 2021 della criminalità organizzata (Organized Crime Index 2021), promosso da Global Initiative against transnational organized Crime, ad oggi la maggior parte della popolazione mondiale vive in Paesi con alti livelli di criminalità e tendenzialmente bassi livelli di resilienza al fenomeno. Secondo i dati forniti dall’Indice il continente americano (nello specifico Centro e il Sud America) occupa il terzo posto tra i continenti con i maggiori livelli di criminalità, dopo Asia e Africa. I traffici maggiormente diffusi a livello globale riguardano la tratta di esseri umani, il traffico di migranti e quello di stupefacenti e di armi. L’Europa è il penultimo continente, seguito dall’Oceania, per livello di criminalità mentre è al primo posto per resilienza al crimine organizzato grazie alla cooperazione internazionale e alle politiche dell’Unione europea e dell’Italia ad oggi promosse. In tale contesto si è progressivamente sviluppata l’area internazionale di Libera che oggi promuove tre reti internazionali.

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