Card. Agagianian: card. De Donatis, “guidò il suo popolo come un Buon pastore”

“A soli 42 anni, il giovane Patriarca Agagianian rappresentò una vera rivoluzione apostolica. Molte furono le circostanze e le azioni che gli consentirono di guidare il suo popolo come un Buon pastore. Le sue doti di prudenza, pietà e discernimento contribuirono ad alimentare la diffusione della verità con grande concretezza”. Lo ha detto il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il card. Angelo De Donatis, nel suo intervento in occasione dell’apertura della causa di beatificazione diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e dei segni del Servo di Dio Gregorio Pietro XV Agagianian, cardinale e patriarca della Chiesa cattolica armena. “L’opera di salvezza e di evangelizzazione intrapresa dal giovane Patriarca assicurò negli anni a seguire un sostegno concreto per la povera gente – ha evidenziato il cardinale –. Egli esortava il suo popolo ‘a continuare a pregare, a lavorare con rinnovata energia, implorando dal Signore tempi e sorte migliori per questa moltitudine sofferente’”.
Il card. De Donatis si è soffermato su un momento particolare della vita del patriarca armeno: “Nel concistoro del 1946, Papa Pio XII lo creò cardinale di Santa Romana Chiesa con il titolo di San Bartolomeo all’Isola. La nomina fu da lui accolta con umiltà e fiducia, pronto, più che mai, a ogni lavoro e fatica, a ogni veglia e sacrificio. Iniziò da quel momento un’intensa attività apostolica, che lo portò a viaggiare e visitare le comunità armene in diversi Paesi del Medio Oriente”. Quindi, l’attenzione per le missioni: “Con il suo coraggio e il suo servizio assiduo, il cardinale Agagianian riuscì a dare un nuovo volto e una nuova espansione alla missione della Chiesa, chiamata ad essere fedele al mandato del Signore”.

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