Colombia: domani card. Semeraro presenzierà la beatificazione di suor Mary Berenice Duque, “madre della carità e della gioia”

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Domani, sabato 29 ottobre alle 10 (ora locale), nella cattedrale di Medellín, in Colombia il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, in rappresentanza del Papa, presiederà il rito di beatificazione di suor Mary Berenice Duque Hencker, fondatrice della comunità delle Piccole Sorelle dell’Annunciazione, chiamata la “madre della carità e della gioia”. Nata a Salamina (dipartimento del Caldas) il 14 agosto 1898, entrò inizialmente nella congregazione delle Sorelle domenicane della Presentazione. La sua sollecitudine per le persone più povere ed emarginate della società e la sua decisione di donarsi totalmente a Dio la portano a fondare, il 14 maggio 1943, la congregazione delle Piccole Sorelle dell’Annunciazione, questo con il sostegno di Mons. Joaquín García Benítez, allora arcivescovo di Medellín. Successivamente, nel 1957, fonda le Missionarie di Gesù e Maria e, nel 1965, intraprende il progetto dei Missionari dell’Annunciazione. La sua preoccupazione costante era quella di aiutare gli esclusi dalla società, come i bambini provenienti di famiglie disagiate, le persone di colore, i lavoratori più sfruttati, e di annunciare a tutti il Vangelo. Durante tutta la sua vita si sforzò di identificarsi con Cristo, facendo sempre la volontà di Dio in mezzo a tante prove. Una lunga malattia l’ha affinata nell’amore, fino alla morte, avvenuta il 25 luglio 1993. Mons. Luis José Rueda, arcivescovo di Bogotá e presidente della Conferenza episcopale della Colombia, esprime la sua gioia per la beatificazione “di una donna battezzata in Colombia, di una persona che ha trovato la sua vocazione e sottomissione e che ora sugli altari intercede per noi in questo cammino che cerca la riconciliazione, la pace e la nuova evangelizzazione in un ambiente sinodale”. L’arcivescovo di Medellín, mons. Ricardo Tobón, ha evidenziato in una conferenza stampa le virtù con cui madre Berenice ha saputo battersi per la causa dell’evangelizzazione nella città. L’arcivescovo ha detto che “questa beatificazione è un chiaro segno che oggi si può essere santi, dicendo sì al disegno di Dio”.

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