Donne e politica: Proietti (sindaca Assisi), “è una sfida, siamo viste come estranee”

“Essere donna in politica è una sfida. È un settore dove noi donne vediamo viste come estranee”. Lo ha detto Stefania Proietti, sindaca di Assisi, durante l’ultima giornata dell’Incontro nazionale di studi delle Acli ad Assisi. “Dopo sei anni, le bambine nelle scuole mi dicono che da grande vogliono fare la sindaca. Vuol dire che il nostro esempio è entrato nell’immaginario collettivo delle nuove generazioni. C’è davvero un grande orizzonte per noi donne: possiamo portare il nostro carisma nella politica e nell’economia”. Sulla crisi energetica, Proietti ha poi sottolineato che “l’energia oggi è la chiava di volta per la pace nel mondo e per la giustizia sociale. Se ci avessero ascoltato prima, avrebbe un altro mondo. Oggi occorre dare voce ai giovani che chiedono di intervenire sul clima: ci sono ragazzi che stanno facendo lo sciopero della fame per questa causa, ma nessuno ne parla”.
Durante la mattinata è intervenuto anche Damiano Tommasi, sindaco di Verona. “Nella mia vita – ha raccontato – ho sempre pensato a fare il mio, che era l’unica cosa che ero chiamato a fare, più che a giudicare gli altri. Questo senso di impegno per la comunità, l’ho sempre avuto e mi ha portato a diventare sindaco di Verona, anche se faccio ancora fatica a definirmi politico”. “A Verona si agiva senza confrontarsi con il territorio”, ha poi osservato Tommasi: “C’era un senso di stanchezza nella cittadinanza e di voglia di cambiamento. Sono passati cento giorni dalla mia elezione. Stiamo lavorando su due fronti: nella nostra città ci sono meno di due membri a famiglia. Questo significa che ci sono tantissime persone sole. La nostra società deve riflettere su questo fenomeno. Il secondo punto sono i giovani: sempre più ragazzi vanno via da Verona e non tornano perché sentono che i loro sogni qui non si possono realizzare. Abbiamo cercato di dare spazio ai giovani e donare loro soprattutto la speranza”. Il sindaco di Verona ha spiegato quale è lo spirito con cui amministra: “Vogliamo sederci intorno ad un tavolo e costruire insieme quella dignità di cui abbiamo bisogno. In uno spogliatoio ci sono giocatori bravi e giocatori meno bravi, la differenza la fanno quelli in mezzo. Senza essere uniti non si va lontano, questa è l’inizio della soluzione ai nostri problemi”.

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