Papa Francesco: udienza, “tutti noi abbiamo conti da risolvere, ma Dio non si spaventa dei nostri peccati”

“Dio non si spaventa dei nostri peccati, è più grande dei nostri peccati, è padre, è un amore tenero”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alla figura di San Giuseppe, padre nella tenerezza. “Dio non è spaventato dai nostri peccati: dai nostri errori, dalle nostre cadute, ma è spaventato dalla chiusura del nostro cuore, dalla nostra mancanza di fede nel suo amore”, ha fatto notare il Papa, commentando la parabola del Padre misericordioso, raccontata nel Vangelo di Luca: “E’ spaventato dalla nostra mancanza di fede nel suo amore. C’è una grande tenerezza nell’esperienza dell’amore di Dio. Ed è bello pensare che il primo a trasmettere a Gesù questa realtà sia stato proprio Giuseppe”. Poi Francesco, a braccio, ha raccontato l’esperienza di un gruppo di giovani, che “sono stati colpiti dalla parola del Padre misericordioso e hanno deciso di fare un’opera di teatro pop con questa storia. E l’hanno fatta bene”. “Alla fine – ha proseguito Francesco – c’è un amico che ascolta figlio che si era allontanato dal padre e che voleva tornare a casa, ma aveva paura che il papà lo cacciasse via e lo punisse. E l’amico gli dice: ‘Manda un messaggero, e dì che tu vuoi tornare a casa. E se papà ti accetta, che metta un fazzoletto bianco alla finestra, così tu lo vedrai da lontano’. Così è stato fatto, e l’opera continua fino al momento in cui il figlio entra nella strada finale e si vede la casa. Alza gli occhi e vede la casa piena di fazzolettini bianchi”. “Così è la misericordia di Dio”, ha commentato il Papa: “non si spaventa nostro passato, delle nostre coese brutte, soltanto si spaventa della chiusura. Tutti noi abbiamo conti da risolvere, ma fare i conti con Dio è una cosa bellissima, perché noi cominciamo  parlare e lui ci abbraccia. La tenerezza”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori