Coronavirus Covid-19: Policlinico Gemelli, varato AntiCov per valutare efficacia monoclonali in contesto di vita reale

È finalmente partito AntiCov, il tanto atteso studio multicentrico che dirà se gli anticorpi monoclonali sono efficaci anche contro la variante Omicron. La Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs è il centro coordinatore di questa ricerca che arruolerà in totale 560 pazienti con Covid-19, ad alto e a basso rischio di complicanze. I monoclonali al vaglio sono i tre attualmente in uso nel nostro Paese (bamlanivimab-etesevimab, casirivimab-imdevimab, sotrovimab). Lo studio è finanziato da Aifa. Previsto anche l’arruolamento di pazienti in età pediatrica (over 12). Oltre ai Pronto soccorso di quattro grandi ospedali romani, anche le farmacie parteciperanno al processo di arruolamento. Tutti i pazienti saranno trattati con un’unica infusione di anticorpi monoclonali presso l’ambulatorio monoclonali del Columbus Covid Hospital 2 (Gemelli) e telemonitorati da casa mediante saturimetro per i successivi 30 giorni, durante i quali verranno registrati dati di efficacia e sicurezza.
Lo studio, spiega Luca Richeldi, direttore Uoc Pneumologia del Gemelli, “si focalizzerà su due domande: ci sono differenze tra i vari anticorpi monoclonali in termini di efficacia e sicurezza nella popolazione ad alto rischio? Questi anticorpi sono utili anche nella popolazione a basso rischio? E nella popolazione pediatrica?”.
Un’altra caratteristica peculiare è che questo studio per la prima volta vede un coinvolgimento attivo delle farmacie. Dopo un primo test in farmacia, se eleggibili allo studio, i cittadini ne ripeteranno un altro al Gemelli per la genotipizzazione prima di essere randomizzati ad uno dei bracci dello studio. i pazienti arruolati verranno sottoposti a trattamento con un’unica infusione endovena di anticorpi monoclonali presso l’ambulatorio dedicato del Columbus Covid Hospital. La verifica degli effetti della terapia verrà effettuata mediante telemonitoraggio a distanza attraverso la saturazione di ossigeno nel sangue. “Questo studio – conclude Richeldi – è focalizzato su una delle classi di trattamento disponibili contro il Covid, gli anticorpi monoclonali; altre stanno arrivando (gli antivirali); questo ci consentirà di valutare l’efficacia di queste terapie in alcune sottopopolazioni, rispetto alla variabile ‘variante’ (Omicron o Delta) e soprattutto rispetto alla variabile ‘vaccino’”. Verranno infatti arruolati pazienti vaccinati, e non. Tuttavia, precisa, “il vaccino rimane la base della difesa immunologica rispetto a questo virus”.

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