Coronavirus Covid-19: Fiaso, ricoveri cresciuti del 7%. Nei reparti ordinari il 32,8% dei positivi è ricoverato per altre malattie mentre in rianimazione è solo il 10%

In una settimana la crescita nei reparti intensivi negli ospedali sentinella Fiaso è stata del 9%. “Frenano dunque i ricoveri in Rianimazione rispetto all’impennata del 18% della scorsa settimana. A occupare i posti letto della Terapia intensiva sono per la maggioranza sempre i no vax: i non vaccinati ricoverati in rianimazione sono il 62% del totale”. È quanto ha rilevato la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere nell’ultimo report relativo a 20 ospedali distribuiti su tutto il territorio italiano. La rilevazione è stata effettuata in data 18 gennaio e riguarda un totale di 2.339 pazienti adulti.
Dai dati diffusi emerge che ha subito un rallentamento la crescita di ricoveri Covid: nella settimana dall’11 al 18 gennaio l’aumento è stato del 7,1%. “Un incremento decisamente più basso rispetto all’accelerazione del 18% registrata nella settimana precedente, 4-11 gennaio”, nota la Fiaso che mette in “evidenza un aumento dei ricoveri ordinari pari al 7% e dei pazienti in terapia intensiva lievemente più alto pari al 9%. Permane la differenza di età fra vaccinati e non: i primi hanno in media 72 anni, i secondi 66 anni”.
Relativamente ai pazienti pediatrici, nella settimana 11-18 gennaio sono cresciuti del 27,5%. Nei 4 ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali sentinella il numero dei bambini ricoverati è passato da 120 a 153 di cui 10 in terapia intensiva. Tra i piccoli degenti il 34% ha tra meno di 6 mesi. Complessivamente quasi 2 su 3 dei minori ricoverati (il 61%), ha meno di 4 anni ed è dunque in una fascia di età non vaccinabile mentre il 25% ha tra 5 e 11 anni.
Infine, in 19 degli ospedali sentinella Fiaso sono ricoverati nelle aree Covid 1.949 pazienti: il 67,2% ha sviluppato la malattia da Covid e ha una patologia polmonare e delle vie respiratorie mentre il 32,8% dei pazienti è positivo ma si trova in ospedale per curare altre patologie e, nella maggior parte dei casi, ha scoperto di essere positivo al virus solo al momento del ricovero che prevede il tampone. “Più di due terzi di questo ultimo gruppo di soggetti ricoverati ‘con Covid’ – viene spiegato – era correttamente vaccinato e per questo è stato protetto dallo sviluppo della malattia tanto che in ospedale ci è finito per differenti patologie”. Nelle Rianimazioni, invece, il peso dei pazienti asintomatici al Covid e affetti da altre malattie è “del tutto residuale”. In Terapia intensiva solo il 10% dei pazienti positivi al Sars-Cov-2 è ricoverato per altre patologie: in particolare di questi pazienti senza sintomi Covid ma positivi al virus il 36% è finito in Rianimazione per un ictus, un infarto o una emorragia cerebrale; il 27% ci è arrivato per uno scompenso internistico; il 18% a seguito di un trauma o di un incidente e il 13,6% è in un letto di rianimazione per un intervento chirurgico indifferibile a cui ha dovuto sottoporsi ugualmente nonostante la positività.

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