Islanda: elezioni parlamentari, sfiorata la maggioranza di donne. Un seggio ancora conteso

Le elezioni islandesi non trovano pace: erano passate alla ribalta delle cronache ieri, quando gli esiti dicevano che 33 su 63 seggi dell’Alþingi, il parlamento islandese, sarebbero stati occupati da donne. Poi, con i risultati definitivi delle urne, si è dovuto smentire questa “prima volta a livello mondiale”, e serenamente annunciare che “dopo il ricalcolo, le donne non sono più in maggioranza”: così il titolo sul quotidiano Frettabladid. Saranno in parlamento lo stesso numero di donne che già vi erano arrivate nel 2016. Nel riconteggio tre donne e due uomini sono stati sostituiti da cinque uomini. Tra coloro che hanno perso il seggio, anche Lenya Rún Taha Karim: con i suoi 22 anni, era la più giovane deputata mai eletta in Islanda; ieri rincorsa dai cronisti, come raccontava lei stessa sul Frettabladid, oggi “è tutto finito”. Esponente del Partito Pirata nella circoscrizione nord-occidentale, ha dovuto cedere, non senza tristezza, il posto a un collega di partito della circoscrizione sud-occidentale. Questa mattina però si è aperta ancora un’altra partita, scrive Morgunblaðið, nella circoscrizione meridionale dove sono quattro partiti a contestare 7 voti per un seggio conteso da Verdi di sinistra e Partito di centro. Oggi in giornata la commissione elettorale dovrà decidere se procedere al riconteggio o meno dei voti. E dire che gli elettori islandesi sono in tutto 254.681. Certo, sono andati a votare l’80,1% degli aventi diritto, ma fatto sta che le schede sono comunque 203.979 (dati pubblicati sul quotidiano Morgunblaðið).

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