Diocesi: Grosseto, ieri la messa di congedo del vescovo emerito Rodolfo Cetoloni. “Grazie a tutti e perdono”

“Grazie a tutti: per la stima, per la preghiera, per i suggerimenti, per la pazienza, ma in modo particolare per il buon esempio, che tante volte è stato di stimolo e ancor più di incoraggiamento quando c’era da affrontare qualcosa per la quale ho visto in voi – sacerdoti o laici – più entusiasmo e più prontezza di fede di quanta ne avevo io. In questo senso il cammino sinodale che a breve si aprirà, prima che tante iniziative o tanti programmi, credo che chieda proprio questo stile e questo modo di fare, questa misura di umanità, questa misura familiare, questo metodo di relazioni vere come quelle che Gesù aveva con i suoi e che dobbiamo imparare ad avere fra di noi”. È stato uno dei passaggi dell’omelia pronunciata ieri pomeriggio nella cattedrale di Grosseto dal vescovo emerito Rodolfo Cetoloni, che ha presieduto la messa con cui si è ufficialmente congedato dalla diocesi che il 9 agosto scorso ha consegnato nelle mani del vescovo Giovanni Roncari. A concelebrare col vescovo emerito, il vescovo Roncari, che si è fatto voce di tutti per esprimere la gratitudine della Chiesa di Grosseto a padre Rodolfo per i suoi otto anni di episcopato. “Tu – ha detto – ora sei uno di quei padri e madri che ci hanno preceduti nella fede, che ce l’hanno testimoniata e consegnata e noi ti guardiamo con venerazione per questo”.
Da parte sua il vescovo emerito ha voluto chiedere perdono: “Il mio proposito iniziale era di servire ed essere utile, così come sono, a questa Chiesa”, ma non sempre “lo sguardo del vescovo è stato quello che ci indicava papa Benedetto: non tanto colui che sorveglia dall’alto, ma che guarda col cuore. Da fratello chiedo scusa e perdono a chi non si è sentito guardato col cuore come avrebbe avuto diritto e come si sarebbe atteso”.

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