Diocesi: mons. Napolioni (Cremona), “trasformare le frontiere in luoghi privilegiati di incontro dove può fiorire il miracolo di un noi sempre più grande”

“Trasformare le frontiere in luoghi privilegiati di incontro dove può fiorire il miracolo di un noi sempre più grande”: così il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni – richiamando il tema della 107ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato – ha raccolto la riflessione offerta dal momento di dialogo che ha aperto il pellegrinaggio diocesano di inizio anno pastorale presso il santuario di Santa Maria del Fonte in Caravaggio, che ieri, domenica 26 settembre, è coinciso proprio con la Giornata mondiale di preghiera per chi lascia la propria terra in cerca di una vita migliore.
L’incontro ha alternato estratti del messaggio di Papa Francesco sulla Giornata a diverse testimonianze e la preghiera è stata animata dal coro “Saint Michel” della comunità cattolica di lingua francese con i canti tradizionali.
Ad apertura il saluto del vescovo di Cremona che si è voluto rivolgere davvero a tutti: “Saluto i vicini, i lontani, i diversi, anche quelli che non immaginiamo, perché le nostre assemblee non possono avere delle porte che escludono chi è di passaggio, chi è in ricerca, chi è arrabbiato e chi non conosce l’amore del Signore”.
Il presule ha poi proseguito sottolineando il tema scelto per quest’anno pastorale: “Quest’anno pastorale è all’insegna di quelle parole che lo Spirito rivolse al diacono Filippo che, sulla strada da Gerusalemme a Gaza, viene mandato incontro a uno straniero che se ne tornava dal tempio senza aver trovato le risposte alle sue domande: ‘Va’ avanti e accostati’, sulle orme di Gesù come i discepoli di Emmaus”.
Da qui mons. Napolioni ha quindi rivolto il proprio augurio: “Vogliamo proprio che, dopo la pandemia che ancora ci affligge, la ripresa sia caratterizzata dal rieducarci alla prossimità: questa giornata è un’occasione splendida per rimetterci in cammino”.

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