Papa Francesco: “c’è bisogno di te per costruire il mondo di domani”

“C’è bisogno di te per costruire, nella fraternità e nell’amicizia sociale, il mondo di domani: quello in cui vivremo – noi con i nostri figli e nipoti – quando la tempesta si sarà placata”. Così il Papa, nel messaggio per la prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, dà del “tu” ai suoi destinatari, per l’appuntamento del 25 luglio. Tutti “dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite”, l’indicazione per uscire dalla pandemia. Nel messaggio, Francesco elenca tutte le possibili obiezioni da parte dei destinatari: “Come è possibile? Le mie energie vanno esaurendosi e non credo di poter fare molto. Come posso incominciare a comportarmi in maniera differente quando l’abitudine è divenuta la regola della mia esistenza? Come posso dedicarmi a chi è più povero quando ho già tanti pensieri per la mia famiglia? Come posso allargare il mio sguardo se non mi è nemmeno consentito uscire dalla residenza in cui vivo? La mia solitudine non è un macigno troppo pesante? Quanti di voi si fanno questa domanda: la mia solitudine non è un macigno troppo pesante?”. È la stessa domanda che Gesù si è sentito rivolgere da Nicodemo, il quale gli chiese: “Come può nascere un uomo quando è vecchio?”. “Ciò può avvenire, risponde il Signore, aprendo il proprio cuore all’opera dello Spirito Santo che soffia dove vuole”, spiega il Papa: “Lo Spirito Santo, con quella libertà che ha, va dappertutto e fa quello che vuole. Come ho più volte ripetuto, dalla crisi in cui il mondo versa non usciremo uguali: usciremo migliori o peggiori”. “E voglia il Cielo che non sia stato l’ennesimo grave evento storico da cui non siamo stati capaci di imparare – siamo duri di testa noi! –. Che non ci dimentichiamo degli anziani morti per mancanza di respiratori”, l’appello sulla scorta della Fratelli tutti: “Che un così grande dolore non sia inutile, che facciamo un salto verso un nuovo modo di vivere e scopriamo una volta per tutte che abbiamo bisogno e siamo debitori gli uni degli altri, affinché l’umanità rinasca. Nessuno si salva da solo. Debitori gli uni degli altri. Fratelli tutti”.

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