Canada: ieri la “Giornata nazionale dei popoli indigeni”. Premier Trudeau, “continuiamo a chiedere alla Chiesa cattolica scuse formali”

Il premier canadese Justin Trudeau

“Il governo del Canada continua a chiedere alla Chiesa cattolica di presentare scuse formali alle popolazioni indigene per l’impatto che hanno subito dal sistema scolastico residenziale. Assumersi la responsabilità è uno degli ‘Appelli all’Azione’ formulati dalla Commissione per la verità e la riconciliazione ed è un passo essenziale per far avanzare la verità e la riconciliazione in Canada”. Torna a chiedere le scuse della Chiesa cattolica il premier canadese Justin Trudeau, in una dichiarazione rilasciata ieri, 21 giugno, per la “Giornata nazionale dei popoli indigeni del Canada”. Istituita dal governo federale canadese nel 1996, la Giornata si celebra tutti gli anni nel giorno del Solstizio d’estate con lo scopo di celebrare “le culture, le lingue e le tradizioni dei diversi popoli indigeni First Nations, Inuit e Métis” e riconoscere “gli importanti contributi che i popoli indigeni hanno dato e continuano a dare al Canada”, ha detto il premier Trudeau. La Giornata è anche “un’opportunità per riconoscere che c’è molto più lavoro da fare nell’importante viaggio verso la riconciliazione”. “I recenti e tragici ritrovamenti di resti umani vicino all’ex scuola residenziale di Kamloops servono come un duro monito dell’oppressione sistemica, delle disuguaglianze e della discriminazione che i popoli indigeni hanno subito negli ultimi anni, decenni e secoli, e le ingiustizie e le sfide che continuano ad affrontare oggi”. Il premier torna a ricordare come a causa di quel “sistema” di scuole residenziali, “almeno 150.000 bambini indigeni sono stati forzatamente separati dai genitori e dalle comunità e portati in luoghi dove la loro lingua e cultura erano proibite nel tentativo di eliminarle intenzionalmente. Questi bambini hanno subito abusi emotivi, fisici e sessuali”. La Commissione per la verità e la riconciliazione ha anche riferito che migliaia di bambini che sono stati mandati in queste scuole non sono mai tornati a casa. Il numero esatto di bambini morti potrebbe quindi non essere conosciuto e molti genitori non hanno mai scoperto cosa è successo ai loro figli. “Questo trauma intergenerazionale vissuto dalle famiglie continua ancora oggi”. “Non dobbiamo mai dimenticare quelle anime innocenti perdute: questo deve essere il nostro impegno collettivo verso la riconciliazione”. Da qui la richiesta alla Chiesa cattolica perché presenti scuse formali. Trudeau ha poi aggiunto: “Chiedere scusa per queste tragedie non basta. Abbiamo bisogno di correggere i torti del passato e affrontare le sfide in corso, e possiamo farlo solo con l’azione”. Il governo del Canada ha lavorato in collaborazione con i popoli, le province e i territori indigeni per formulare una serie di “Call to actions” la cui realizzazione è per il governo “una priorità”.

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