“Ne abbiamo abbastanza. Siamo stanchi, vogliamo la pace”: è il grido degli studenti della Italian Terra Santa school di Haifa, della Custodia di Terra Santa, affidato a un video diffuso per rilanciare un messaggio di convivenza tra arabi ed ebrei alla luce dei gravi scontri in corso in questi giorni in molte città “miste” in Israele. È significativo che il video si apra proprio con il racconto di una ragazza araba, di fede cristiana, Halla Abunassar, vittima pochi giorni fa, insieme a due sue sorelle, di un’aggressione da parte di circa 50 coloni ebrei, armati di bastoni, sassi e spray al peperoncino. “Gridavano morte agli arabi”, ricorda la giovane che rimarca come la Polizia, nonostante fosse lì nei paraggi dell’aggressione, non ha fatto nulla per difendere lei e le sue sorelle. Nel rievocare l’accaduto la ragazza non manca di lanciare un appello alla calma: “Molti credono che la violenza sia un mezzo facile per raggiungere i propri obiettivi. Ma essa è un segno di debolezza”. “Usare la violenza è segno di debolezza”, ribadisce la giovane che riporta l’esempio di Gandhi che “liberò l’India senza usare nessun tipo di violenza”. “Per salvare il nostro Paese da questa epidemia di violenza, che minaccia la pace interna non solo tra arabi ed ebrei, ma anche tra noi giovani e ragazzi, dobbiamo restare uniti”, conclude Halla.
Sulle note di “Imagine” di John Lennon il video prosegue con i volti e le voci di altri studenti: “Dobbiamo mantenere la calma. Adesso è toccato ad Halla, ma domani potrebbe toccare a noi, ai nostri fratelli e sorelle, genitori, amici, al tuo anziano vicino arabo o ebreo. Possiamo essere tutti le prossime vittime e non importa la nazionalità, l’etnia, la fede, il colore della pelle. Non dobbiamo farci prendere la mano dall’impulsività anche se la rabbia è il risultato di discriminazioni vissute nel passato. La violenza non è la soluzione ai problemi né tantomeno un modo per raggiungere un cambiamento”. Da qui l’appello “a tutti” a porre fine a saccheggi, pestaggi, lanci di pietre e a “costruire un clima di tolleranza e di condivisione. Ne abbiamo abbastanza dell’odio e della violenza. Siamo stanchi e vogliamo la pace”. Al video partecipano anche i docenti della scuola che auspicano che il messaggio dei loro studenti venga recepito e ascoltato da quante più persone possibile. “I nostri studenti – dicono gli insegnanti – sono la generazione del futuro e la pietra fondante della nazione. Essi ambiscono a vivere in sicurezza e in pace nel loro Paese. Haifa diventi una torcia di speranza, di gioia, di coesistenza e di pace per il Paese, per tutti noi e per le generazioni future”.