Migranti: Rinascita Cristiana e Acat scrivono a Draghi, superare i Patti Italia-Libia e favorire cittadinanza 

Gli arrivi di migranti a Lampedusa, la drammatica situazione alle frontiere dei Balcani e a Ceuta, in Spagna, mettono in evidenza un’incapacità di accoglienza e una mancanza di strategia sia da parte dell’Italia che dell’Europa. La denuncia arriva dai gruppi romani del Movimento Rinascita Cristiana che, insieme all’associazione Acat (Azione Cristiani per l’Abolizione della Tortura), ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Mario Draghi, per sollecitare l’istituzione di una “Cabina di Regia” sulle migrazioni. “Il problema deve essere affrontato con coerenza e coordinamento a 360 gradi da un’unica entità responsabile”, si legge nel testo in cui si richiede la “revisione totale dei Patti Italia-Libia, modificando i compiti della relativa Guardia costiera, monitorando i Centri di Detenzione fino alla loro totale eliminazione”. La lettera ricorda la necessità di promuovere “controlli e salvataggi in mare con i mezzi nazionali, compresa una cooperazione razionale con le Ong”, di costruire “un solido piano all’interno della Ue per la redistribuzione” e di elaborare “un piano di integrazione dei migranti, con la possibilità di una equilibrata distribuzione sul territorio, facilitando il percorso di istruzione e l’accesso al mondo del lavoro”. Secondo Rinascita Cristiana e Acat, serve poi “un’analisi di possibili modifiche legislative per facilitare e accelerare la regolarizzazione di quanti arrivano sul nostro territorio, nonché di quanti vi risiedono da anni”. È urgente, sottolineano, “approvare una legge che dia la cittadinanza ai nati in Italia, sul modello dello Ius soli o dello Ius culturae” e insieme “potenziare i corridoi umanitari, dislocando le pratiche amministrative per la regolarizzazione nel paese d’origine”.  Bisogna infine “valutare e soppesare gli effetti della migrazione sulla vita italiana, non solo in termini di costi, ma anche di impatto sulla vita sociale ed economica del paese”, ad esempio valorizzando il contributo in termini di imposte pagate e di contribuzione sociale e quello relativo al ringiovanimento della popolazione e alla natalità.

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