Violenza su donne: Istat, l’8,6% di quelle che si sono rivolte ai Centri nei primi mesi del 2020 lo ha fatto per circostanze legate al lockdown

Durante i primi 5 mesi del 2020 sono state 20.525 le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza, con differenze territoriali molto accentuate. In particolare, la media di donne accolte per Centro, pari a 73, arriva a 108 nel Nord-est e a circa 95 nel Centro. I Cav delle Isole e del Sud hanno invece accolto rispettivamente una media di 43 e 47 donne. Tuttavia il Sud anche negli anni precedenti presentava una media minore di donne accolte rispetto alle altre ripartizioni. È quanto emerge dal report su “Le richieste di aiuto durante la pandemia – I dati dei centri antiviolenza, delle Case rifugio e delle chiamate al 1522” relativo all’anno 2020.
Stando ai dati diffusi, l’incremento delle donne accolte dai Cav nei primi 5 mesi del 2020, rispetto ai primi 5 mesi del 2019, non è importante (+1,1%), ma sul territorio le differenze sono rilevanti: si va da +41,5% di donne accolte nelle Isole, a +21,1% al Sud a +5,4% del Centro e +5,2% del Nord-est fino al calo registrato nel Nord-ovest (-16,4%).
“L’analisi per mese – si legge nel report – mostra che le richieste di aiuto ai Centri non sono omogenee nei cinque mesi. Si evidenzia un calo netto in corrispondenza di marzo 2020, il primo mese di lockdown nazionale (14,4% delle donne), e un leggero aumento già dal mese di aprile, in corrispondenza della rinnovata capacità dei Centri antiviolenza di gestire le accoglienze durante la pandemia”. “La diminuzione delle donne accolte nei mesi di lockdown – viene spiegato – ha però caratterizzato in modo diverso le Regioni italiane: ne hanno risentito di più i Centri del Nord e del Centro Italia, soprattutto Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Marche, ma anche il Molise e la Puglia al Sud”.
Tra le donne che si sono rivolte ai Centri nei primi 5 mesi del 2020, l’8,6% lo ha fatto proprio a causa di circostanze scatenate o indotte dall’emergenza dovuta al Covid-19, come ad esempio la convivenza forzata, la perdita del lavoro da parte dell’autore della violenza o della donna. Le Regioni che presentano percentuali sopra la media sono il Lazio, il Veneto, la Sicilia, la Sardegna e la Lombardia.

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