Famiglia: Acli, “generatività demografica, sociale, educativa, economica per ripartire”

In occasione della Giornata internazionale della famiglia (15 maggio), le Acli confermano il loro impegno “per e con le famiglie”, affinché “vengano collocate nel cuore dell’azione e della progettualità della politica”. “Nella ripartenza del nostro Paese e nella ricostruzione del suo tessuto socio-economico, gravemente danneggiato dalla pandemia sanitaria e sociale, la famiglia può e deve rappresentare un valore aggiunto di generatività ma, affinché dispieghi la sua forza generativa a tutto tondo, è necessario che venga riconosciuta come un fondamentale soggetto sociale e quindi promossa e accompagnata”, si legge in una nota diffusa oggi dalle Acli.
Secondo una recente ricerca condotta dall’Iref Acli, “la diminuzione più rilevante di reddito familiare durante il lockdown è stata registrata tanto nei nuclei familiari che già vivevano una condizione di estrema fragilità, quanto in uno slittamento verso il basso del ceto medio; la presenza di figli minori poi ha esposto maggiormente le famiglie alle conseguenze della crisi, con il rischio di aggravarne le condizioni di povertà economica ed educativa”. Ecco perché le Acli vogliono dire chiaramente che “oggi è tempo di famiglia”.
“La famiglia è fonte di generatività: demografica in quanto luogo di trasmissione della vita; sociale in quanto contesto delle relazioni primarie; educativa in quanto propagatrice di valori; economica in quanto promotrice di un nuovo modello di sviluppo”.
La politica che mette al centro la famiglia, nella concretezza delle sue azioni e dei suoi obiettivi, secondo le Acli, “è una politica che mette al centro le persone, riaffermando il loro primato e la loro dignità”. Le Acli auspicano che “i fondi del Pnrr vengano impiegati in questa direzione e guardano con favore al Family Act come misura per evolvere verso un sistema di misure incisive e organiche nel quadro di politiche familiari strutturali, in grado di ridurre l’incertezza nel futuro da parte di chi decide oggi di avere un figlio”. In questo contesto “l’Assegno unico universale familiare è un primo tassello per superare la logica dell’emergenza e della frammentarietà che spesso accompagna le politiche sulla famiglia”: le Acli auspicano che vengano accolte le proposte di modifica presentate, dopo una proficua discussione, al ministro per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti.
“È tempo della famiglia, della sua specifica e insostituibile vocazione al servizio del bene comune, della società e del Paese”, concludono le Acli.

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