Diocesi: Sorrento-Castellammare, ieri una messa nel primo anniversario della morte di mons. Cece. Mons. Alfano, “gli stava a cuore il bene di ogni persona”

“Il vescovo Felice, come Paolo ad Atene nell’Areòpago, ha dovuto fare i conti – durante il suo ministero – con una vera e propria conversione intellettuale, prima che pastorale. Il mondo dal quale proveniva, con le sue certezze religiose e fondamenti filosofici e teologici, si è scontrato con una realtà in grande cambiamento, dove tutto veniva messo in discussione. Dinanzi a questa sfida epocale, si è lasciato ispirare dal Concilio Vaticano II, ha accettato di entrare dentro l’arena e avviare un dialogo serio e profondo, proprio come San Paolo”: lo ha detto, ieri sera, mons. Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, ricordando il suo predecessore, mons. Felice Cece, a un anno dalla morte, in una messa celebrata nella cattedrale di Sorrento, insieme con don Mario Cafiero, vicario generale dell’arcidiocesi, e mons. Tommaso Caputo, arcivescovo di Pompei.
“La ricerca di un linguaggio accessibile a tutti ha spinto anche Cece ad aprire sentieri fino ad allora ancora inesplorati – ha proseguito mons. Alfano -. Si è lasciato interpellare dalle situazioni problematiche che si sono succedute durante gli anni del suo ministero. Nessuna realtà gli è rimasta estranea. Gli stava a cuore il bene di ogni persona. Il suo operato ha privilegiato coloro che l’opinione pubblica considerava i più poveri culturalmente, socialmente, economicamente”.
Non sono mancate da parte dell’attuale arcivescovo parole di fraternità e sentimenti di profonda stima e gratitudine verso il suo predecessore. “Durante il suo cammino, ha dovuto vincere la sua naturale ritrosia, che a volte poteva essere scambiata per distacco o isolamento. Ma solo chi non lo conosceva personalmente poteva cadere in questo abbaglio. La sua amabilità, la capacità di tessere relazioni benevole e mai superficiali, il rispetto per l’altro quasi fino all’eccesso sono state virtù da lui coltivate a partire sempre e solo dalla sua fede, schietta e profonda”, ha concluso mons. Alfano.
Al termine della messa, è stato consegnato il testo “Con cuore di Padre” dedicato alla vita e al ministero di mons. Cece. Il titolo richiama la lettera apostolica che Papa Francesco ha donato ai fedeli in questo anno speciale, dedicato alla figura di san Giuseppe. Il libro racchiude una scelta di brani e citazioni tratte dal magistero di mons. Cece, una piccola raccolta di foto e alcune significative testimonianze di chi l’ha conosciuto in diversi momenti della sua vita.

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