Diocesi: Firenze, da domani al 31 dicembre Dante e la luce della Commedia in Santa Maria del Fiore

Da domani al 31 dicembre, grazie ad una installazione che ne permetterà una lettura ravvicinata, sarà possibile vedere per la prima volta da vicino la grande tela con il celebre Ritratto di Dante Alighieri, la città di Firenze e l’allegoria della Divina Commedia, dipinto da Domenico di Michelino nel 1465 per la cattedrale di Firenze. “Dante e la luce della Commedia in Santa Maria del Fiore”, a cura di Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi dal 2006 al 2015 – informa la diocesi –  è parte di un programma di iniziative volte a celebrare i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta che vede per la prima volta collaborare tre prestigiose istituzioni fiorentine l’Opera di Santa Maria del Fiore, l’Opera di Santa Croce e la Certosa di Firenze – Comunità di San Leolino. “Il patto di collaborazione che nel nome di Dante unisce la Fabbricerie del Duomo, quella di Santa Croce e la Certosa di Firenze è un segno concreto di fraternità e di speranza per la città”, sottolinea don Alessandro Andreini, vicepresidente dell’Opera di Santa Croce e membro della Comunità di San Leolino: “Abbiamo raccolto l’invito di papa Francesco all’impegno per la conoscenza e la diffusione del messaggio dantesco nella sua pienezza. Insieme vogliamo dare valore a questo centenario con la particolare urgenza di evidenziare la straordinaria dimensione di fede che caratterizza l’esperienza umana e artistica di Dante, senza la quale è impossibile comprendere la Commedia”. Per celebrare i duecento anni della nascita di Dante, nel 1465, l’Opera di Santa Maria del Fiore commissionò questo “monumento dipinto” con lo scopo di esaltare la memoria del poeta nella principale chiesa fiorentina: un ritratto allegorico di Dante, raffigurato in piedi con una corona d’alloro che gli cinge la testa, nella mano sinistra la Commedia aperta sui versi d’esordio mentre con la destra indica la Porta dell’Inferno. Dietro di lui il Purgatorio e il Paradiso. A fare da cornice,  una Firenze quattrocentesca con la cattedrale e la cupola del Brunelleschi, che al tempo del dipinto non erano state ancora eseguite, ma che l’artista aveva visto nel modello progettato dal Brunelleschi nel 1419.

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