Coronavirus Covid-19: luna park e circhi in piazza per chiedere di riaprire. “Possiamo lavorare in sicurezza per noi e per il pubblico”

foto SIR/Marco Calvarese

Dopo un anno di chiusura quasi totale di centinaia di luna park e circhi in tutta Italia, una rappresentanza delle oltre 5.000 famiglie senza lavoro e reddito si sono radunate questa mattina in 12 piazze italiane per far conoscere la situazione critica del settore a causa della pandemia di coronavirus Covid-19, chiedendo la riapertura in sicurezza, come già proposto al ministro Dario Franceschini e alla Conferenza delle Regioni. “Le nostre sono attività sicure abbiamo protocolli di sicurezza validati che ci permettono di lavorare in sicurezza e tranquillità del pubblico e per questo chiediamo al ministro Franceschini ed al governo di farci riaprire”, le parole di Maurizio Crisanti, segretario nazionale di Anesv (Associazione nazionale esercenti spettacoli viaggianti), presente questa mattina in piazza del Popolo a Roma. “Quest’anno – ha spiegato – è stato molto difficile. La perdita che calcoliamo è intorno ai 180 milioni di euro, i ristori sono sui 15 milioni di euro. Molte famiglie hanno iniziato a cercare altri lavori”. “Il circo vive di pubblico pagante, quindi ha perso tutto”, ha dichiarato Antonio Buccioni, presidente di Enc (Ente nazionale circhi), sottolineando come “abbiamo avuto grande solidarietà delle popolazioni, delle organizzazioni cattoliche, della Coldiretti e dell’Organizzazione dell’agricoltura”.

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