Anno Famiglia Amoris Laetitia: le diocesi scrivono alle famiglie. L’esperienza di Melfi e di Anagni

“Parlare di famiglia significa guardare con speranza al futuro. La nuova umanità che tutti auspichiamo, aperta alla fraternità e all’amicizia sociale, all’inclusione e ai valori morali, è possibile generarla solo attraverso famiglie nuove e attraverso una comunità cristiana che si scopre essere sempre più ‘famiglia di famiglie’”. Così il vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, mons. Ciro Fanelli, interviene all’inizio dell’Anno Famiglia Amoris Laetitia. Dal corposo testo scritto dal vescovo, emerge il ruolo delle parrocchie come luoghi di comunione e missione, che pongono al centro la famiglia come soggetto dell’azione pastorale e mutuano dalla famiglia lo stile pastorale, anche in senso generativo. “Solo una parrocchia a misura di uomo, ricentrata sulla dinamica della famiglia, caratterizzata dalla gioia del Vangelo vissuto e della misericordia accolta e donata, può annunciare in modo credibile il Vangelo e incontrare la gente”, conclude mons. Fanelli.
Anche nella diocesi di Anagni-Alatri, per spiegare l’importanza di questo anno e gli appuntamenti che lo scandiranno, è stato diffuso un testo: “La difficile e dolorosa esperienza della pandemia ha messo in luce il ruolo centrale della famiglia come Chiesa domestica e l’importanza dei legami comunitari tra famiglie”, affermano dall’Ufficio famiglia diocesano, da cui parte una proposta: “In questo anno, vorremmo creare uno spazio dove raccontarci la vita delle nostre famiglie, con la complessità dei tanti problemi che si trovano ad affrontare in quest’epoca di cambiamenti, per annunciare, specialmente ai giovani, la ‘buona notizia’ della famiglia”.

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