Abusi in Francia: lettera dei vescovi, “come voi, anche noi proviamo vergogna per la nostra Chiesa”. “Imploriamo umilmente perdono”

“Come voi, anche noi proviamo vergogna per la nostra Chiesa”. Si apre con questa frase choc la Lettera che i vescovi di Francia rivolgono ai cattolici del Paese sulla lotta contro la pedofilia nella Chiesa. Il testo è stato presentato in conferenza stampa dai vescovi Eric de Moulins-Beaufort, presidente della Cef, e dai vicepresidenti mons. Dominique Blanchet e mons. Olivier Leborgne, al termine di un’assemblea plenaria che si è conclusa oggi a Lourdes, nel corso della quale l’episcopato cattolico ha preso una serie di decisioni e provvedimenti per gestire e contrastare questa terribile piaga. “Abbiamo scoperto – scrivono i vescovi – l’entità del trauma vissuto dai bambini e dai giovani aggrediti. Intere vite sono state stravolte e rese per sempre complicate e dolorose”. “In termini etici, queste aggressioni sono atti contrari al comandamento ‘Non uccidere’, perché sono prima di tutto attacchi alla vita il cui impatto non scompare”. “Noi vescovi riconosciamo che i nostri predecessori non hanno sempre prestato sufficiente attenzione al destino dei bambini vittime di abusi”. “Imploriamo umilmente perdono per tutti i casi di indifferenza o incomprensione di cui sono stati responsabili i responsabili ecclesiali”. Nel ringraziare le vittime che in questi anni, hanno avuto il coraggio e la pazienza di lavorare con i responsabili della Chiesa, i vescovi rivolgono nella lettera un appello alle comunità cattoliche del paese perché non cadano mai più nell’errore di chiudersi “nel silenzio, nell’indifferenza”, invitandole ad essere “attente e vigilanti”.  “Vi esprimiamo la nostra vergogna e la nostra tristezza – concludono i vescovi – per quanti avrebbero dovuto essere pastori e sono diventati pericoli e distruttori dei “piccoli” affidati da Gesù. Rinnoviamo la nostra richiesta di perdono”. “Esprimiamo la nostra fiducia e la nostra gratitudine a sacerdoti, diaconi, consacrati uomini e donne che si donano castamente per il servizio del Regno di Dio”.

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