Panama: vescovi, “dialogo nazionale dia vita a nuovo modello economico più equo. Criterio etico per i vaccini”

“La pandemia ha evidenziato e aggravato i problemi sociali, soprattutto la disuguaglianza e l’esclusione di grandi settori della popolazione, storicamente marginalizzati rispetto al progresso e allo sviluppo economico nazionale”. Lo denuncia, in un messaggio diffuso ieri alla nazione in concomitanza con la propria assemblea plenaria, la Conferenza episcopale panamense.
Si legge nel messaggio: “Le azioni annunciate per la ripresa economica, dopo ampie e frequenti consultazioni, devono garantire un nuovo modello economico, che nella sua applicazione consenta uno sviluppo più equo, sicuro ed efficace” per Panama. Perciò, “è urgente che tutte le forze attive nel Paese, nella società politica e nella società civile, prendano parte al dialogo proposto”. L’auspicio è che si tratti di “un dialogo aperto e onesto, in grado di proporre soluzioni ai problemi più pressanti e urgenti che Panama è chiamata ad affrontare”. Per questo, “i partecipanti al dialogo devono essere disponibili a raggiungere il consenso sui piani adottati e applicati, lasciando da parte gli interessi settari e ogni gesto minaccioso, per cedere il passo al tolleranza, rispetto e fiducia reciproci”.
Da parte dell’episcopato panamense arriva anche un appello per una distribuzione dei vaccini a tutte le fasce della popolazione, a partire da quelle più povere. “È urgentemente necessario un convinto approccio etico nella distribuzione e applicazione del vaccino, rendendo effettive misure per evitare che chi è più potente e influente passi sopra al popolo per garantire dosi sufficienti per sé e per i propri cari. Dipende dalle autorità garantire il corretto utilizzo dei protocolli, la somministrazione prioritaria del vaccino alla popolazione a più alto rischio, come raccomandato, e la garanzia della vaccinazione alle popolazioni più vulnerabili ed emarginate del Paese, prima di chiunque altro”.
I vescovi ricordano anche che “trasparenza e piena responsabilità nell’uso delle risorse e del denaro pubblico si impongono oggi più che mai. Non solo perché è un dovere dei governanti e società politica, ma perché non farlo suscita la sfiducia della cittadinanza, così necessaria al momento, e dà luogo a pratiche non sane e a cattive politiche, che danneggiano così tanto le istituzioni del Paese”. Ancora, nel messaggio si sottolinea l’impegno della Chiesa, in questo anno, nelle celebrazioni e nella carità, e si lancia un appello per non dimenticare la questione educativa. Soprattutto “un’attenzione particolare ai bambini e agli adolescenti privi di attrezzature tecnologiche e di accesso a Internet è una priorità”.

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