Papa Francesco: “l’aborto è un omicidio”, obiezione di coscienza è “denuncia delle ingiustizie ai danni della vita innocente e indifesa”

L’aborto è “un omicidio e non è lecito diventarne complici”: A ribadirlo è stato il Papa, che ricevendo in udienza i partecipanti al Congresso promosso dalla Società Italiana di Farmaceutica Ospedaliera ha affermato che “in certi casi” è lecito praticare l’obiezione di coscienza. “Sul piano individuale, il farmacista, ciascuno di voi, adopera sostanze medicinali che possono però trasformarsi in veleni”, ha spiegato Francesco: “Qui si tratta di esercitare una costante vigilanza, perché il fine sia sempre la vita del paziente nella sua integralità. Voi siete sempre al servizio della vita umana. E questo può comportare in certi casi l’obiezione di coscienza, che non è infedeltà, ma al contrario fedeltà alla vostra professione, se validamente motivata. Ed è anche denuncia delle ingiustizie compiute ai danni della vita innocente e indifesa”. “Oggi c’è un modo di pensare che togliere l’obiezione di coscienza andrebbe tolta: ma questo non va negoziato mai, si tratta della responsabilità della salute”, l’aggiunta a braccio”. “È un tema molto delicato, che richiede nello stesso tempo grande competenza e grande rettitudine”, ha commentato il Papa: “In particolare, sull’aborto ho avuto occasione di tornare anche recentemente.  Sapete che su questo sono molto chiaro: si tratta di un omicidio e non è lecito diventarne complici. Detto questo, il nostro dovere è la vicinanza: stare vicino alle situazioni, specialmente alle donne, perché non si arrivi a pensare alla soluzione abortiva, perché in realtà non è la soluzione”. “Poi la vita dopo dieci, venti, trent’anni, ti passa il conto, e ci vuole il confessionale per capire il prezzo tanto duro di questo”.

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