Cultura: Mattarella, “il libro è un bene inestimabile per l’umanità. Un prezioso e irrinunciabile veicolo di conoscenza, bellezza, confronto, crescita civile”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Il libro è un bene inestimabile per l’umanità. Un prezioso e irrinunciabile veicolo di conoscenza, bellezza, confronto, crescita civile”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al presidente dell’Associazione culturale Torino la Città del Libro, Silvio Viale, in occasione della 33ª edizione del Salone del libro.
La kermesse, osserva il Capo dello Stato, “costituisce un appuntamento fondamentale per la vita culturale del nostro Paese e il suo ritorno in presenza, dopo il tormentato periodo della pandemia, è per tutti motivo di grande soddisfazione”. “Durante l’emergenza Covid, i libri sono stati per molti cittadini un rifugio, un alleato, un’arma contro la solitudine e lo sconforto”, rileva Mattarella, sottolineando che “laddove il virus ci costringeva a distanziarci dagli altri, il libro ci ha permesso di avvicinarci a storie nuove, a personaggi diversi, a mondi inesplorati”.
Il presidente evidenzia poi che “il libro non si esaurisce nel rapporto scrittore-lettore. Ma è il prodotto finale di una industria culturale, che costituisce una vera filiera e un motore essenziale di crescita per la nostra società e la nostra economia”. “Per questo motivo – prosegue – è necessario che l’opera culturale sia rispettata, che i canali editoriali vengano resi accessibili ai nuovi talenti, che le piccole realtà editoriali vengano sostenute, che il ruolo prezioso di presidio culturale delle librerie di quartiere venga difeso e rafforzato, accanto a una capillare diffusione delle vendita on line, capace di raggiungere lettori anche nelle zone prive di librerie”.
Ricordando che questa edizione del Salone del libro di Torino è dedicata a Dante, Mattarella concluse augurando che “il mondo del libro e dell’editoria acquisti sempre maggiore slancio e ritrovata centralità all’interno della nostra società rendendo gli italiani più colti, più liberi, più consapevoli”.

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