Giornata mondiale alimentazione: Save the Children, “il Covid rischia di compromettere progressi fatti per salvare bambini più vulnerabili”

“La pandemia da Covid-19 rischia di compromettere decenni di progressi fatti per proteggere e salvare i bambini più vulnerabili. I sistemi sanitari deboli sono collassati e i bambini hanno visto i loro genitori o i loro insegnanti contagiati dal virus”. Lo denuncia oggi Save the Children, in occasione della diffusione del suo nuovo rapporto sulla malnutrizione dei bambini e del lancio della nuova campagna di comunicazione e raccolta fondi “Emergenza fame”, in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione. “In questi mesi, mentre milioni di famiglie precipitavano nella povertà, i più piccoli hanno sofferto la fame perché i capifamiglia avevano perso lavoro e fonti di reddito – si legge nel rapporto -. Nei momenti più critici della pandemia l’accesso alle catene di approvvigionamento, alle scorte di cibo e agli aiuti umanitari è risultato sempre più difficile. Le famiglie si sono dovute adattare a fonti di calorie meno costose, tra cui alimenti a base di amidacei, cereali, oli e/o alimenti ultralavorati non deperibili, e hanno ridotto il consumo di frutta e verdura ricca di sostanze nutritive e alimenti di origine animale, come latticini, carne e pesce. Diete con pochi micronutrienti e di qualità inferiore portano inevitabilmente all’aumento dei casi di malnutrizione”.
La chiusura delle scuole a causa del Covid-19, spesso unico luogo dove i bambini riuscivano ad avere un pasto sicuro, “ha avuto un impatto enorme sulla possibilità per i bambini di accedere a cibo a sufficienza: si calcola che circa 370 milioni di bambini in tutto il mondo non hanno avuto accesso ai pasti a scuola. Un recente rapporto indica che circa il 90% dei paesi oggetto dell’indagine (122 su 135) ha riportato una diminuzione dei servizi dedicati alla nutrizione, in particolare quelli dedicati alla malnutrizione cronica ed acuta dei bambini. I programmi nutrizionali nelle scuole sono stati i più colpiti, con una riduzione complessiva del 60%”.
Entro il 2022 “le difficoltà che stanno vivendo i sistemi sanitari a causa del Covid-19 potrebbero portare ad ulteriori 168.000 morti infantili, ad oltre 2 milioni di casi di anemia materna e a più di 2 milioni di bambini nati da donne con un basso indice di massa corporea e, di conseguenza, con rischi molto alti per la salute dei neonati. I primi studi mostrano, inoltre, che i bambini malnutriti rischiano di essere colpiti da forme più gravi di Covid-19”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori