Giornata mondiale alimentazione: Save the Children, regione del Sahel, Somalia, Etiopia, Afghanistan, Siria, Yemen e India gli epicentri dell'”emergenza fame”

“La pandemia di Covid-19 sta rendendo più difficile la lotta alla fame nella regione del Sahel. Prima che il Covid-19 colpisse, si prevedeva che oltre 2,4 milioni di bambini avrebbero sofferto di gravi forme di malnutrizione acuta, con la pandemia la cifra è salita a quasi 3 milioni”. La regione del Sahel è tra i luoghi citati oggi come uno degli “epicentri dell’emergenza fame” da Save the Children, in occasione della diffusione del suo nuovo rapporto sulla malnutrizione dei bambini e del lancio della nuova campagna di comunicazione e raccolta fondi “Emergenza fame”, in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione.
“Anche la Somalia è uno dei Paesi in cui l’emergenza fame è più drammatica”. Secondo le ultime stime, “circa 2,7 milioni di persone in Somalia si trovano ad affrontare una grave carenza di cibo, circa 839mila bambini sotto i cinque anni rischiano di essere colpiti da malnutrizione e, tra questi, 143mila rischiano di essere colpiti da forme particolarmente gravi di malnutrizione e hanno bisogno di cure mediche urgenti per sopravvivere”.
In Etiopia “il problema più urgente è il conflitto nella regione del Tigray, nel nord del Paese. Si stima che “oltre 50.000 bambini sotto i cinque anni nel Tigray avranno bisogno di cure quest’anno a causa della malnutrizione acuta grave”.
L’Afghanistan è stato duramente colpito “da tutti e tre i principali fattori che portano all’emergenza fame: conflitto, cambiamento climatico e Covid-19. La situazione è peggiorata con l’interruzione degli aiuti umanitari dopo l’insediamento dei talebani. “Un terzo della popolazione è malnutrito, 3,2 milioni di persone stanno sperimentando livelli emergenziali di fame e si prevede che tali numeri aumenteranno verso la fine del 2021. In Afghanistan oltre mezzo milione di bambini soffre la fame estrema. La metà di tutti i bambini sotto i cinque anni soffre di malnutrizione acuta, quasi un bambino su due sotto i cinque anni (3,1 milioni di bambini) soffre di malnutrizione acuta e necessita di cure salvavita”.
In Siria dopo 10 anni di conflitto, “i prezzi del cibo sono aumentati del 200% nell’ultimo anno, riducendo il potere d’acquisto delle famiglie e contribuendo all’aumento della povertà. In Siria il numero di persone che soffrono di insicurezza alimentare è raddoppiato in soli tre anni”.
Nello Yemen devastato dalla guerra, “10,3 milioni di bambini stanno affrontando la carenza di cibo e, se non si interviene, circa 400.000 bambini potrebbero morire a causa della malnutrizione”.
In India già prima della pandemia di Covid-19 “il 15% della popolazione era colpita da malnutrizione e oltre il 17% dei bambini sotto i 5 anni soffrivano di forme di malnutrizione molto grave”.
“La fame è ogni giorno di più un’emergenza che non può essere sottovalutata dall’intera comunità internazionale. Sono i bambini a pagare il prezzo più alto di povertà, conflitti, crisi climatica e pandemia e siamo tornati a vedere il numero dei bambini che vanno a letto con la pancia vuota, che cresce di nuovo, gettando un’ombra nera sul futuro di intere generazioni in cui bambini rischiano di non sopravvivere per la mancanza di cibo”, dice Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children.

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