Stati Uniti: morte George Floyd. Mons. Gomez (presidente vescovi), “uccisione insensata e brutale, un peccato che grida al cielo”

(Foto ANSA/SIR)

(da New York) “L’uccisione di George Floyd è stata insensata e brutale, un peccato che grida al cielo per ottenere giustizia”. Mons. José H. Gomez, arcivescovo di Los Angeles e presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, denuncia con forza le discriminazioni di cui è vittima la comunità afroamericana e la brutalità della morte del quarantaseienne, che lo scorso lunedì era stato fermato dalla polizia, perché un commerciante lo aveva denunciato per aver usato 20 dollari, forse falsi. Un poliziotto si era inginocchiato sulla gola dell’uomo per circa 9 minuti provocandone il decesso per soffocamento, nonostante ripetute richieste di aiuto.
“Come è possibile che in America la vita di un uomo nero possa essere tolta mentre le sue richieste di aiuto non ricevono risposta e il suo omicidio viene filmato mentre sta accadendo?”, si domanda il presidente dei vescovi, mentre esprime tutto il suo sdegno per l’azione di forza e giustifica la rabbia delle comunità afroamericane, “milioni di nostri fratelli e sorelle che ancora oggi sperimentano umiliazione, indignazione e opportunità disuguali solo a causa della loro razza o del colore della loro pelle”. “Il razzismo è stato tollerato per troppo tempo nel nostro stile di vita”, spiega l’arcivescovo di Los Angeles, richiamando il pensiero di Martin Luther King Jr. sulle rivolte, “il linguaggio dei non ascoltati”. E invece “dovremmo ascoltare molto in questo momento – continua il presule -. Questa volta non possiamo non ascoltare ciò che le persone dicono attraverso il loro dolore. Dobbiamo finalmente sradicare l’ingiustizia razziale che continua a contagiare troppe aree della società americana”. Gomez, se giustifica la rabbia, non giustifica la violenza “autodistruttiva” e senza guadagno alcuno. “Bruciare e saccheggiare le comunità, distruggendo i mezzi di sussistenza dei nostri prossimi, non fa avanzare la causa dell’uguaglianza razziale e della dignità umana”, dice, mettendo in guardia dal pericolo che le proteste legittime siano sfruttate da chi ha “altri valori o ordini del giorno”.
Mentre assicura preghiere per George Floyd e i suoi cari, il pensiero di mons. Gomez va anche “alla maggior parte degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine, che svolgono i loro compiti con onore” e si augura che le indagini sull’uccisione siano attente e assicurino i responsabili alla legge. “George Floyd non è morto invano se onoreremo il sacrificio della sua vita rimuovendo il razzismo e l’odio dai nostri cuori e rinnovando il nostro impegno a rendere la nostra nazione una comunità di vita, libertà e uguaglianza per tutti”.

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