Coronavirus Covid-19: card. Bassetti, “un vero flagello che ha messo a dura prova le nostre comunità”

“Con gioia ed emozione, celebro questa santa Eucaristia al santuario dell’Amore Misericordioso, per pregare Dio e chiedere, per intercessione dei Santi di cui è ricca la terra umbra, la fine della terribile epidemia che ha sconvolto il mondo, provocando decine di migliaia di morti in Italia, in Spagna, e in tanti altri Paesi”. Così il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia della messa celebrata ieri sera, domenica di Pentecoste, nella basilica del santuario dell’Amore Misericordioso in Collevalenza di Todi, in occasione del 6° anniversario della beatificazione di Madre Speranza di Gesù, fondatrice delle famiglie religiose dei Figli e delle Ancelle dell’Amore Misericordioso. “È stato ed è ancora, in vaste zone della terra, un vero flagello – ha aggiunto il cardinale, riferendosi al virus –, che ha messo a dura prova le nostre comunità civili e religiose; che ha trasformato i nostri ospedali in centri di soccorso ed emergenza. Molte famiglie sono state coinvolte dalla morte o dal contagio dei familiari. La paura ha pervaso i cuori di milioni di persone”.
L’arcivescovo, soffermandosi sulle gravi conseguenze spirituali e pastorali della pandemia, ha affermato che “anche la vita delle parrocchie e delle comunità cristiane è stata travolta; i mezzi della comunicazione sociale ci hanno aiutato a restare uniti e solidali”. “Dopo mesi di privazione anche della Messa con il popolo, ora siamo qui, in questo Santuario, caro alla memoria di tutta la comunità regionale e oltre – ha evidenziato il porporato –. Chiediamo stasera a Gesù, Amore Misericordioso, la guarigione per i malati, la completa remissione per tutti i contagiati, la beatitudine eterna per i morti”.
Infine, la preghiera al “Dio della Misericordia”, affinché “anche per l’intercessione di Madre Speranza, venga ancora in nostro soccorso”. “Ci aiuti in questo tempo di grande sofferenza, con il mondo che geme per la paura e per l’epidemia. Il Signore ci liberi per sempre da questo morbo. Sia egli il medico del corpo e dell’anima, specie per le persone povere, che in tante zone del mondo sono sole e abbandonate”.

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