Messa crismale: mons. Raspanti (Acireale), “l’autentica rinascita che viene fuori dall’esperienza pandemica parte dalla riforma di se stessi”

“Per la nostra terra il prossimo futuro si prospetta più povero e con più ostacoli; non ci spaventa! Riformeremo le nostre abitudini insieme a tutti i concittadini, ma soprattutto diverremo più attenti al limite”. Lo ha detto il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, celebrando ieri la Messa crismale. “Il limite – ha affermato nell’omelia – è la nota fondamentale della creatura; esso si presenta a noi spesso sotto forma di osservanza delle regole, delle leggi e delle norme, civili ed ecclesiastiche. L’autentica rinascita che abbiamo auspicato venisse fuori dall’esperienza pandemica parte proprio dalla riforma di se stessi, dal riconoscere il limite e dal prefiggersi di stare dentro regole e limiti, che abitualmente non decidiamo noi, lasciandoci alle spalle torpore e accidia che rendono poco credibile la nostra testimonianza”. Mons. Raspanti ha voluto, inoltre, ripercorrere l’evoluzione “dei nostri stati d’animo in questo tempo di pandemia e nella susseguente crisi morale, economico-sociale e culturale che si squaderna sotto i nostri occhi in modo più evidente del solito. Dall’incredulità e dalla sottovalutazione degli inizi ci siamo inoltrati nel silenzio oscuro dell’intera Quaresima e della Settimana santa fino al riaccendersi della speranza e della vitalità pasquali. Accompagnano i sentimenti provati in quei giorni le immagini televisive del Pontefice in preghiera e quelle dei nostri piccoli ambienti, fatti di telefoni cellulari, di collegamenti digitali, dati e commenti che si susseguono martellanti”. Secondo il vescovo “il cambiamento più incisivo è stato l’interdizione nei luoghi classici dell’attività pastorale e sacramentale con i fedeli” cui si è contrapposta “un’accentuata visibilità mediatica e una richiesta di preghiera e di messe”.

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