Certosa di Trisulti: mons. Loppa (Anagni) su sentenza Tar, “dispiaciuti per la decisione. Sarebbe stata una buona occasione per ridonarla al territorio”

“Una brutta notizia, che crea un forte rammarico”. Questo il commento al Sir del vescovo di Anagni-Alatri, mons. Lorenzo Loppa, sulla sentenza del Tar di Latina, resa nota ieri, che annulla un provvedimento del ministero dei Beni e attività culturali e accetta il ricorso del Dignitatis Humane Institute per la gestione del complesso della Certosa di Trisulti, nel Comune di Collepardo (Fr). La fondazione, considerata vicina all’americano Steve Bannon, già consigliere di Trump ed esponente della destra conservatrice di idee sovraniste, aveva stipulato nel 2018, dopo aver vinto un bando ministeriale, un contratto di concessione con la Direzione generale Musei e il Polo museale del Lazio. A ottobre 2019, il Mibact aveva annullato d’ufficio la concessione, apponendo varie criticità, tra cui la mancanza di requisiti per la fondazione. Solo un mese dopo il Dignitatis Humanae Institute ha fatto ricorso e il 16 maggio scorso il Tribunale amministrativo gli ha dato ragione, dichiarando anche inammissibile “l’intervento oppositivo” di diverse associazioni del territorio, tra cui Legambiente, Proloco, Cai. “Una decisione contraria sarebbe stata una buona occasione per ridare Trisulti al territorio – aggiunge il vescovo di Anagni –. Ci eravamo messi a disposizione come diocesi in una cordata per far tornare la Certosa un bene di tutti. Quello che ho affermato in passato e ribadisco ora è che una Certosa che per 800 anni è stata faro di spiritualità e preghiera dovrebbe vedere mantenuta la sostanza della sua finalità”. Alla diocesi di Anagni-Alatri resta la gestione, stabilita dal ministero, del santuario della Madonna delle Cese, annesso al complesso abbaziale.

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