Terra Santa: p. Patton (Custode), “gruppi di fedeli si stanno riorganizzando per tornare in pellegrinaggio. Molti verranno con spirito nuovo”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La pandemia è stata una doccia fredda. Ha bloccato una stagione di pellegrinaggi che era partita con il piede giusto. Già ad inizio 2020 avevamo prenotazioni superiori rispetto al 2019 che pure era stato un anno eccezionale. L’anno scorso avevamo superato le 600mila prenotazioni di celebrazioni nei Santuari, 160mila solo da Usa e 80mila dall’Italia”. Lo ha detto padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, all’incontro via social “Finestre sul Medio Oriente”, promosso dal Commissariato per la Terra Santa del Nord Italia da titolo “Terra Santa in tempo di Covid-19”. “A Gerusalemme, senza pellegrini, oggi si vive con una certa malinconia – ammette il Custode – vedere le strade della Città Vecchia vuote quando fino a pochi mesi fa pullulavano di pellegrini mette davvero malinconia”. Tuttavia p. Patton ha espresso la speranza che “nel corso dell’estate, con l’auspicato miglioramento sanitario nei Paesi esteri, un po’ di pellegrini possano tornare. In questi giorni – ha rivelato – ho saputo che ci sono gruppi che si stanno riorganizzando per tornare in pellegrinaggio quasi a titolo dimostrativo così da incoraggiare anche altri a intraprendere la via del pellegrinaggio in Terra Santa”. Seppur in modo virtuale i pellegrini hanno manifestato tutta la loro vicinanza alla Terra Santa “unendosi a noi nella preghiera grazie alle dirette dei riti di Pasqua messe in onda dal Christian Media Center. Una vicinanza – rimarca il frate – che mostra come la sete di tornare qui a Gerusalemme sia sempre viva”. “Tra luglio e agosto ci renderemo conto di come si evolve la situazione e questo sarà possibile quando capiremo quali voli saranno ripristinati e con quali modalità. Spero per fine anno – aggiunge Patton – di tornare a vedere fedeli a Gerusalemme e nei Luoghi Santi”. Il Custode si è detto convinto che “moltissimi verranno in pellegrinaggio con uno spirito nuovo per dire grazie al Signore di essere passati attraverso questa esperienza del Coronavirus. In passato si veniva in pellegrinaggio anche per aver fatto un voto al Signore. L’idea del voto come gesto di gratitudine verso il Signore credo che possa essere ancora valido e motivante”.

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