Coronavirus Covid-19: Vescovi Triveneto, “gioia e maturità” nella ripresa delle messe, sostegno alla “ripartenza”, rilancio dottrina sociale della Chiesa

L’andamento generale della ripresa delle celebrazioni eucaristiche aperte ai fedeli è stato contraddistinto nel territorio del Nordest da gioia, serenità e ordine dando così prova di effettiva maturità e responsabilità da parte di tutti. Non sono state segnalate tensioni né problemi di affollamento; la presenza dei fedeli è risultata inferiore alla norma del periodo tranne che per alcune messe celebrate all’aperto. E’ quanto emerso dal nuovo incontro in videoconferenza, oggi pomeriggio, dei vescovi della Conferenza episcopale Triveneto. Con l’intervento di Paolo Valente, responsabile della delegazione Caritas del Nordest, riferisce un comunicato, i presuli hanno poi fatto il punto su attività e iniziative poste in essere  in questo periodo di pandemia. Soprattutto nella fase 1 del lockdown Caritas e comunità cristiane si sono concentrate su alcuni aspetti d’intervento o assistenza (distribuzione di cibo) e su specifiche tipologie di persone da seguire come “senza fissa dimora” e persone anziane sole a casa. Se la pandemia ha “fermato” molti volontari anziani, si sono fatti avanti giovani nuovi volontari.
Nell’attuale fase 2, e in quelle successive, l’attenzione delle Caritas e delle comunità cristiane si sta spostando soprattutto su fondi e forme di sostegno socioeconomico a persone, famiglie e piccole imprese nonché ad accompagnare chi è alla ricerca di casa o lavoro. Emerge il ruolo delle parrocchie e delle comunità locali per fare “rete”, offrire ascolto e relazioni, animare il territorio. Essenziale che le Chiese sappiano “esprimere riflessioni e risposte comunitarie ai problemi di marginalità sociale e al bisogno di essere realmente ‘prossimi’ in un tempo di distanziamenti oltreché di gravi incertezze sul futuro sociale ed economico”. Di qui l’importanza di “riscoprire e riprendere i principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa”. Nel corso della riunione di oggi, inoltre, i vescovi hanno incontrato – sempre in videoconferenza – i rappresentanti regionali di Uneba Veneto e Friuli-Venezia Giulia, affrontando problemi e prospettive della sanità e delle istituzioni socio-sanitarie e manifestando partecipazione alle preoccupazioni espresse (su cura e dignità delle persone, tutela e formazione dei lavoratori impegnati nel settore, rilancio e sostegno delle attività di dette istituzioni socio-sanitarie ecc.) in conseguenza dell’attuale pandemia.

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