Coronavirus Covid-19: Borzì (Acli Roma), “per superare la crisi investire su lavoro, welfare e cultura della cura”

“Niente sarà più come prima, l’emergenza Covid-19 è uno spartiacque tanto per le persone quanto per l’intero sistema Paese. Ci siamo scoperti fragili davanti a un virus minuscolo, ma capace di mettere in ginocchio il mondo intero. La crisi sanitaria ha generato un circuito vizioso in cui ai problemi di salute si sono aggiunti il blocco dell’economia, a causa del lockdown, e un aggravamento della crisi occupazionale, dando vita a una grande crisi sociale”. Lo ha detto oggi Lidia Borzì, presidente Acli Roma e provincia, nel corso del dibattito online “Dal Covid-19 alla crisi socio economica: piste di impegno oltre le emergenze”. All’incontro hanno partecipato anche mons. Gianpiero Palmieri, vescovo ausiliare della diocesi di Roma e delegato per la carità; Paolo Ciani vice presidente Commissione politiche sociali Regione Lazio; Lorenzo Tagliavanti, presidente Camera di Commercio di Roma; Francesco Franceschi, direttore Pronto soccorso al Policlinico Gemelli. Borzì ha richiamato le iniziative messe in campo e denominate #DistantiMaVicini: oltre 7mila persone accolte con il servizio di segretariato sociale, oltre 15mila km percorsi per recuperare oltre 30mila kg di eccedenze alimentari per pacchi viveri consegnati ad oltre 5mila persone. “Un periodo difficile come questo – ha concluso – ci insegna che tutto è connesso e interdipendente, ma per risalire la china l’interdipendenza deve essere declinata come una valore”. Bisogna superare “la logica dei compartimenti stagni” percorrendo 3 piste:” investire sul lavoro dignitoso, sostenere un modello di welfare sartoriale, promozionale e generativo, e attuare una vera e propria rivoluzione della cultura della cura”. Cura “della salute, del lavoro, della casa comune e delle relazioni”.

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