Coronavirus Covid-19: mons. Schillaci (Lamezia), “nessuna festa nel 2020. Occasione per proporre una dimensione più evangelizzante e attenta alla carità”

“Desidero ringraziare tutti voi e le vostre comunità per la grande vicinanza e il grande affetto con i quali avete accompagnato questo momento della mia vita. Ringrazio il Signore perché il tutto si risolverà con un po’ di riposo e una leggera cura farmacologica”. Lo scrive il vescovo di Lamezia Terme, mons. Giuseppe Schillaci, nella sua lettera ai presbiteri, dopo il ricovero in ospedale. “Era mio desiderio celebrare la messa crismale sabato 30 maggio, ma gli ultimi fatti mi hanno portato a chiedere alla Congregazione una dispensa che mi consente di celebrarla lunedì 6 luglio 2020 nella chiesa cattedrale, ricorrendo il primo anniversario della mia ordinazione episcopale”, annuncia il presule. Ricordando le restrizioni per l’emergenza sanitaria che “hanno impedito alle nostre comunità di ritrovarsi per il Triduo pasquale”, il vescovo ribadisce che “sarebbe opportuno valorizzare la solennità di Pentecoste”. Di qui l’invito ai presbiteri a “proporre la veglia di Pentecoste e a rinnovare le promesse battesimali nella messa della Pentecoste, mentre può essere valorizzata a margine della celebrazione eucaristica la ricollocazione del cero pasquale nell’area battesimale”.
Per quanto riguarda le processioni sono proibite “sino a mia nuova comunicazione”. “Inoltre, non è consentito portare le immagini sacre su camion o altri mezzi simili”.
Il vescovo conclude che “è evidente che la proibizione di ogni assembramento non consente alcuna festa civile, qualora fosse necessario ribadirlo”. “Rispetteremo tale indicazione, anche se dovesse cambiare la normativa vigente, per tutto l’anno 2020. Sarà un’occasione propizia da cogliere e non una limitazione per proporre una dimensione più evangelizzante e attenta alla carità”.

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