Coronavirus Covid-19: p. Raimundo Rocha (comboniano) da São Luís, “il contagio in Brasile si sposta da città a zone interne, dove mancano strutture sanitarie”

“Dalle città il contagio si sta sempre più espandendo nelle zone interne, abitate anche da indigeni”. Lo segnala al Sir, da São Luís, capitale dello Stato brasiliano settentrionale del Maranhão, padre Raimundo Nonato Rocha, missionario comboniano. São Luís è una delle città più colpite dal Covid-19 in Brasile: i dati relativi alla diocesi sono di 9.376 contagiati e 574 deceduti, quelli dell’intero Maranhão rispettivamente 22.786 e 786. Il Maranhão è il settimo Stato brasiliano più colpito, mentre a livello nazionale anche ieri si sono registrati 11.687 nuovi casi di positività e 807 decessi, per un totale di 374.898 contagiati e 23.473 morti.
“Da quasi tre mesi – prosegue il comboniano –, ormai in questo Stato viviamo con misure di distanziamento sociale e abbiamo avuto un lockdown di 12 giorni. In effetti, in città, i casi sono un po’ calati, ma c’è sempre il rischio di nuove ondate, il sistema sanitario è quasi al collasso, al 90% della propria capacità. Ora, come dicevo, il contagio si sta spostando all’interno, dove non ci sono strutture sanitarie e quindi la prospettiva è che i nuovi malati arrivino comunque qui, nella capitale. Lo Stato ha 217 comuni e in 206 già si sono registrati contagi”.
L’altra emergenza, come accade oggi in praticamente tutte le città latinoamericane, è quella alimentare: “Manca il cibo, noi come Chiesa, anche in collaborazione con il Governo locale, stiamo aiutando i più poveri, abbiamo fatto una colletta, e distribuiamo anche mascherine e materiale protettivo. È stato erogato un sussidio temporaneo di 600 reais al mese, ma è temporaneo e insufficiente”.
Padre Rocha parla poi di un’altra emergenza, quella carceraria: “Qui ci sono 8mila detenuti e 14 istituti di pena, io faccio parte della Pastorale carceraria, ma da marzo non possiamo entrare nelle strutture e non c’è un’informazione chiara. I dati parlano di 4 guardie carcerarie e due detenuti morti per il virus, ma non sappiamo altro. Abbiamo fatto delle petizioni al segretario per i diritti umani, per poter avere la possibilità di entrare nelle carceri”. Un’ultima preoccupazione è per la politica: “La situazione nazionale è davvero difficile, mentre nel Maranhão, dove il governatore è dell’opposizione rispetto a Bolsonaro, le cose stanno andando meglio”.

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