Quaresima: mons. Savino (Cassano all’Jonio), “un mondo è al capolinea, ma un altro è possibile e il Vangelo nel ha le chiavi”

“Se vuoi entrare nella logica di cambiamento che la fede produce devi necessariamente voltare le spalle alle modalità mondane di pensare il cambiamento. Il mondo pensa senza Dio, senza verità, pianificando le strategie di potere che servono per la sua sopravvivenza. Per questo è la gente semplice ad avere più naturalmente spazio per far albergare il mistero”. Lo scrive il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, nella lettera per la Quaresima-Pasqua dal titolo “Cambiano di impara a sperare… spunti per una risurrezione quotidiana”.
Per il vescovo chi cerca di contare e di avere influenza “non manca mai di argomenti razionali e di ragioni per chiudere ed escludere; nei semplici, invece, il mistero entra dal cuore e allarga la mente. Nella casa dei poveri e nella testa dei liberi Dio trova sempre posto”.
“Cambiare radicalmente inizia con la speranza che attende l’irrompere della grazia”, spiega mons. Savino sottolineando che “molto ci siamo inebriati, dall’Illuminismo in poi, dell’idea di progresso fondata su una speranza secolarizzata che ha fatto della scienza–tecnica il nuovo dio da cui attendere salvezza. Poi è venuto il post-moderno in cui nessuna certezza pare reggere e la nostra speranza si alimenta di consumi, di moltiplicazione di esperienze, dell’inseguimento di opportunità. Ma la salvezza che Gesù ci ha mostrato attraverso la sua morte e resurrezione è il solo punto effusivo di quella speranza che fa di noi esseri aperti all’assoluto, capaci di Dio e della sua grandezza; non più esseri subordinati al potere, da cui sperare di ricever qualcosa, ma umani liberati da ogni subordinazione, perché attratti e plasmati dalla Verità che salva!”.
Per il presule, “è evidente come la fede personale, coltivata in parrocchie che siano comunione generativa, sia un fattore di cambiamento potentissimo per la sua intrinseca capacità di modificare il nostro rapporto con il denaro e di ancorare la cultura alla vita reale della gente e alla sapienza degli umili. Un mondo è al capolinea e di questo soffriamo come spaventati, ma un altro mondo è possibile e il Vangelo ne ha le chiavi, se sappiamo leggere i segni dei tempi e ci facciamo aiutare da tanti profeti e testimoni che hanno anticipato le crisi che ora attraversiamo”. “Cambiare – conclude mons. Savino – si può, anzi si deve perché è cambiando che si impara a sperare ed è sperando che si impara ad amare!”.

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