Coronavirus Covid-19: mons. Muser (Bolzano-Bressanone), “senso di fragilità generi attenzione per l’altro”. Preghiera per malati, medici, responsabili bene comune

Annullato causa coronavirus il pellegrinaggio a Roma con mille chierichetti, il vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser ha celebrato in duomo a Bolzano la liturgia del Mercoledì delle Ceneri che apre il tempo di Quaresima e ha ricordato che la riconciliazione è il programma più importante della Quaresima. “Non rimandiamo la nostra conversione: il domani non è nelle nostre mani, e spesso corriamo il rischio di veder accendersi in noi la guerriglia interminabile del compromesso”, ha detto in un duomo affollato invitando tutti “ad esercitarsi in due comportamenti: la moderazione e la gratitudine”. Con riferimento all’emergenza coronavirus il presule ha osservato che “di colpo molte cose non sembrano più scontate o possibili. E le persone sono insicure e hanno paura” ma questo dipende da un atteggiamento di vita che vorrebbe avere tutto sotto controllo, “che fa fatica ad accettare la vulnerabilità della condizione umana. Stiamo sperimentando la nostra debolezza”.  Ma proprio questo riconoscersi fragili, secondo Muser, “può generare nella società e nel singolo la capacità di condivisione, di attenzione verso il prossimo, di senso del bene comune”. Da qui l’invito: “Evitiamo dunque ogni forma di distanza e di sospetto nelle relazioni sociali: che questi giorni delicati ci facciano essere più solidali, più uniti, senza leggerezza ma anche senza panico né allarmismi”. Il vescovo ha poi rinnovato la vicinanza nella preghiera “alle persone contagiate e ai loro familiari, ma anche ai medici, al personale sanitario e a chi ha la responsabilità di prendere decisioni difficili per il bene comune”.

 

 

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