Coronavirus Covid-19: vescovi marchigiani, “affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza, una situazione che chiede vigilanza e senso del bene comune”

“Siamo tutti interessati ad affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza, una situazione che chiede vigilanza e senso del bene comune. Sperimentiamo tutti la nostra debolezza e fragilità. Proviamo paura e come sempre questa chiede risposte serie e unitarie, per trovare le soluzioni più efficaci per tutti, con la massima attenzione ma senza allarmismi”. Lo scrivono, in una nota, i vescovi delle Marche, che fanno seguito all’ordinanza n. 1 del 25 febbraio 2020 del presidente della Regione Marche, circa le misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-2019.
I vescovi marchigiani, come spiega la nota, adottano, quindi, le seguenti disposizioni per le chiese che sono nelle Marche: “Ci si attenga sempre a criteri di prudenza, evitando in ogni modo concentrazione di persone in volumi ristretti e per lungo tempo. Le chiese rimangano aperte al culto e alla preghiera individuale. Sono sospese le celebrazioni eucaristiche feriali e festive fino al 4 marzo 2020. Per i funerali, si suggerisce di limitarsi al rito delle esequie nella forma breve e con i parenti stretti. Nelle messe anche private si ometta il segno di pace e si riceva la Comunione sulla mano e non in bocca. Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere. Le benedizioni pasquali sono sospese fino al 4 marzo 2020. Per questa settimana sono sospesi gli incontri di catechismo e dei gruppi parrocchiali, le attività di oratorio, di dopo-scuola, sportive, teatrali, cinematografiche e ogni genere di aggregazione. I servizi della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali che prevedono contatto con il pubblico siano sospesi”.
“Molte nostre riunioni non si potranno svolgere. Questo ci aiuterà a comprenderne il valore con maggiore profondità e ad avere più tempo per la riflessione e la preghiera personale. Sentiamo la vicinanza premurosa di Gesù, medico buono degli uomini, del quale sperimentiamo la solidarietà e la protezione”, affermano i vescovi marchigiani. “In questo periodo non potremo riunirci fisicamente per le celebrazioni nei nostri luoghi abituali. Cerchiamo di vivere questo tempo forte di Quaresima in unità di cuori e di preghiera, ricordando soprattutto i malati, quanti sono colpiti dal Coronavirus e quanti in modi diversi si adoperano per limitarne le conseguenze, in particolare il personale sanitario e di ricerca scientifica”, concludono i presuli che affidano “tutti alla materna intercessione della Madonna di Loreto patrona delle Marche” e invitano “a pregarla in famiglia con il Santo Rosario”.

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