Magistratura: Mattarella, essere “al servizio della giustizia e del Paese, senza ricercare notorietà”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Le funzioni che vi apprestate a svolgere sono caratterizzate da grande responsabilità sociale, che impone il serio rispetto della deontologia professionale e la sobrietà nelle condotte individuali”: lo ha sostenuto, stasera, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale i magistrati ordinari in tirocinio nominati con decreto ministeriale del 12 febbraio 2019. “A voi è chiesto di amministrare la giurisdizione con professionalità e riserbo, avendo sempre presente il principale dovere che deve assumere il magistrato: l’eticità dei suoi comportamenti, anche nelle varie forme di comunicazione”, ha aggiunto.
Dopo aver ricordato che “la magistratura italiana ha pagato un contributo molto alto per assicurare la tutela delle istituzioni democratiche”, il capo dello Stato ha sottolineato: “Non hanno deciso di essere eroi e non hanno interpretato la funzione giudiziaria come un compito volto ad acquisire meriti e riconoscimenti; hanno semplicemente scelto di svolgere la loro attività con coerenza e con rigorosa dedizione, avvertendone e difendendone l’alta dignità”.
Secondo Mattarella, “il ricordo di queste grandi figure ha lo scopo di evocare lo stile esemplare del loro essere magistrati al servizio della giustizia e del Paese, senza aver ricercato notorietà: le figure esemplari sono quelle di coloro che si dedicano, con generosità e disinteresse personale, all’affermazione dei valori di libertà e di giustizia mettendo – talvolta anche consapevolmente – a rischio la propria vita”.
“La Repubblica – ha concluso il presidente – vi affida un compito difficile ma affascinante, appunto, per realizzare il quale – ne sono certo – saprete esprimere il meglio di voi stessi con la necessaria passione civile e la virtù del coraggio, paziente e discreto”.

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