Violenza su donne: un anno di “codice rosso”. Il punto della Polizia di Stato, reati in aumento

A un anno circa dall’approvazione della legge 19 luglio 2019, n. 69, conosciuta come “Codice rosso”, a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti, la direzione centrale della Polizia criminale comunica i dati sull’andamento dei delitti attraverso un documento. “Ogni strategia complessa, che risente peraltro di retaggi culturali completamente superati, di stereotipi e pregiudizi, deve fondarsi su di un’approfondita conoscenza delle problematiche, basata su di un solido patrimonio informativo”, le parole di Vittorio Rizzi, vice capo della Polizia e direttore centrale della Polizia criminale, riportate sul sito della Polizia di Stato. Dall’analisi dei dati dei quattro delitti di nuova introduzione, quello che ha fatto registrare più violazioni con 1.741 casi, spesso sfociato in condotte violente nei confronti delle vittime, è l’inosservanza di quei provvedimenti che riguardano la vicinanza e i luoghi frequentati dalla persona offesa. Le regioni dove si sono verificate più violazioni sono la Sicilia, il Lazio ed il Piemonte. Sono 11, invece, i casi relativi al delitto di costrizione o induzione al matrimonio, 56 i casi denunciati di deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, reato che prevede l’ergastolo nel caso ne consegua la morte. Dai dati si evince che il 76% delle vittime è di sesso maschile e il 92 per cento degli autori sono uomini. Il quarto reato, la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, il cosiddetto revenge porn, ha fatto registrare 718 casi, e ha riguardato per l’81% vittime di sesso femminile che per l’83% sono maggiorenni e per l’89% italiane. La regione che ha registrato più denunce è la Lombardia, seguita da Sicilia e Campania.
Dal lato degli interventi con provvedimenti amministrativi in materia di violenza di genere, nel periodo 1° gennaio-19 novembre 2020, i questori hanno emanato 1.055 ammonimenti per stalking, 956 per violenza domestica e 352 provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare. Per quanto riguarda gli omicidi, nei primi nove mesi del 2020 si registra un aumento delle vittime rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con 88 donne uccise a fronte di 82 del 2019. I moventi più ricorrenti dei femminicidi sono la lite e i motivi passionali. La fascia di età delle vittime va dai 31 ai 44 anni così come quella degli autori dei diversi reati.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori